Dal Estate calda, non solo dal punto di vista meteorologico. Ad infiammare ancor di più le giornate, ci pensa, come ogni anno, l’Anconitana. E’ sempre così: anche quando le situazioni sembrano essere favorevoli, la storia si ripete sempre, puntuale. Sul tavolo della società, molti gli impegni, tante le scadenze, diversi i progetti. Il presidente Stefano Marconi non si tira indietro nonostante il giorno di riposo passato sulla spiaggia di Porto Recanati, e spera ancora di raggiungere la Serie D. E’ questo il primo step da superare, mica facile dopo i verdetti impartiti dalla LND che condannano la squadra biancorossa all'Eccellenza, nonostante il secondo posto a due punti di distanza dal Castelfidardo.
Tra migliaia di pensieri, anche una rosa da architettare. Marconi, è per questo motivo che venerdì ha incontrato Ermanno Pieroni alla Rays? <Specifico che non avevamo un appuntamento. In agenda aveva due incontri: uno dal suo legale di fiducia, l’altro con Rai Marche per un'intervista. Così ha pensato bene di fermarsi per un saluto. Finalmente ci siamo conosciuti di persona dopo aver chiacchierato a distanza>. E’ un arrivederci? <Perché no? Ho desiderio di rimanere nel mondo del calcio a lungo, mi auguro di poterlo rivedere dopo il 15 luglio quando le cose saranno più chiare>. Vuol dire che l’arrivo di Pieroni dipende esclusivamente dalla categoria che disputeremo? <Calma, per favore. Ho percepito grande stima e affetto per me e la mia famiglia, un sentimento ricambiato. Nel colloquio ho capito anche quanto è forte il legame con la città di Arezzo e con il presidente Giorgio La Cava, una persona per bene a cui è legato da forte amicizia. Siccome il club toscano sta vivendo un momento delicato, è giusto che Pieroni sia concentrato a risolvere i problemi. Più avanti ne riparleremo, ma posso assicurarvi che siamo in perfetta sintonia. Non siamo incompatibili, tranquilli>. Se l’Anconitana rimanesse in Eccellenza? <Il progetto subirebbe una frenata, ma non il nostro desiderio di riportare la squadra nel professionismo. Pertanto, costruiremo una formazione molto forte con l’aiuto di un direttore sportivo preparato e competente. Desideriamo strutturarci e crescere>. La nostra sensazione è che nell’allestimento della rosa in ogni caso ci sarà sempre lo zampino di Pieroni? <Lo saprete presto>. Che cosa ne pensa della lotta che stanno portando avanti i suoi colleghi? Vorrebbero un campionato di Eccellenza con due gironi… <Paolo Cellini è il miglior presidente che potessimo avere, io sono contrario ai due gironi e appoggio in pieno le sue scelte. E’ una persona di buon senso e non dimentico la sua disponibilità appena ci siamo insediati tre anni fa>. E’ ancora scosso per i parametri applicati dalla LND che hanno escluso l’Anconitana dalle migliori seconde per raggiungere la D? <Sono stati attuati i criteri ordinari su un fatto straordinario.
Ci sono dei presidenti come Giovanni Palma del Sora e il sottoscritto, che si sentono penalizzati. Non trovo corretta la decisione, ma rispetto gli organi competenti>. Ora tocca all’avvocato Eduardo Chiacchio? <Proprio così, adesso scende in campo lui.
Dovrà essere bravo a farci vincere la partita più difficile dell’anno. Quando abbiamo deciso di chiamarlo è perché avevamo messo in conto certe difficoltà, sono fiducioso. Intanto, il nostro segretario ha spedito la documentazione per chiedere il ripescaggio. Fideiussione inclusa>. Nel frattempo oggi sarà pubblicato il bando pubblico per il Dorico… <Sono felice per la città, intanto. Non dimentico lo scetticismo anconetano, come le battute ridicole che ho dovuto ascoltare in questi anni. L’Anconitana parteciperà con convinzione, siamo la prima squadra del capoluogo e l’unico club a non avere un campo di allenamento. Nel 2017, coinvolti dall’amministrazione comunale nel prendere le redini del sodalizio, avevamo chiesto di poter utilizzare una struttura.
Il Sindaco Valeria Mancinelli e l’assessore allo sport Andrea Guidotti, sono stati di parola. Sottolineerei anche le manutenzioni che ci saranno al Del Conero sia per la tribuna, che per la Curva Nord, tanto cara ai nostri Ultras>. Che cosa si sente di dire ai tifosi? <Li ringrazio per la fiducia e il rispetto che nutrono verso di me. Lavoro seriamente per loro, per riportarli in alto. Lo farò con trasparenza e autonomia>.
Paolo Papili