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Marconi sul caso Pieroni "Andiamo avanti nel rispetto dei ruoli".

Stefano-MarconiPresidente Stefano Marconi, ha letto la presa di posizione degli Ultras in merito al possibile inserimento nei quadri societari di Ermanno Pieroni?
 <Ho letto attentamente, rispetto il loro pensiero e le loro idee. Fanno riferimento a cose accadute quindici anni fa, io non c’ero e non conosco le esatte dinamiche. Evito pertanto di entrare nel merito della diatriba e apprezzo la loro vicinanza al club e ai colori biancorossi che, come ripetuto recentemente, conto di portare il più in alto possibile>.
 Questo significa che andrà avanti per la sua strada senza rimanere condizionato dai mugugni del popolo? <Certamente. Quando mi sono insediato al comando del sodalizio, mi era stato chiesto espressamente di prendere decisioni. Ecco, a ognuno il suo ruolo. La famiglia Marconi è libera di muoversi come ritiene per il bene dell’Anconitana. Certo, non sono infallibile e per sbagliare meno possibile nel mondo del calcio, ho bisogno di uomini preparati. Ermanno Pieroni può essere quello giusto, anche se penso che una squadra non debba dipendere da una persona, ma è un buon modo per iniziare a costruire le vittorie>.
 Ci sono novità in tal senso?
 <Non ci siamo mai incontrati, ci siamo sentiti solamente al telefono. Non so se riuscirò a convincerlo, molto dipenderà dalla categoria che andremo a disputare. Se riusciremo a salire in Serie D, cosa che mi auguro, ho ottime sensazioni>.
 Vuol dire che ha incassato un mezzo sì?
 <Evito di fare previsioni in percentuale. Quando gli ho parlato di Ancona e di quello che ho in mente, non l’ho sentito disinteressato. E’ un uomo che ha sete di rivincita, determinato, consapevole che un suo ritorno non passerebbe inosservato. Sa che dalla sua non avrebbe la totalità dei consensi e il comunicato lo dimostra chiaramente. Io però, nell’eventualità riuscissimo a raggiungere un accordo programmatico, sarò al suo fianco, come farebbe qualsiasi comandante con il suo equipaggio. Non farò come Schettino>.
 Può spiegare il tipo di progetto che ha in mente?
 <Sono una persona concreta a cui non piace illudere le persone. Pieroni in società avrebbe un ruolo determinante, sarà l’uomo che metterà a disposizione della causa biancorossa tutta la sua pluriennale esperienza: tecnica, organizzativa, manageriale, fatta di relazioni, sollevandomi definitivamente dal peso di dover  interferire nell’area sportiva. Rimarrà di mia esclusiva competenza la gestione strategica e finanziaria dell’azienda Anconitana, che non dovrà produrre solo debiti che porterebbero all’ennesimo fallimento. Con conseguenze che potrebbero essere irreversibili a danno di tutti. Con Ermanno proverei a costruire un piano triennale per riportare la squadra più in fretta possibile in categorie professionistiche dove esiste la certezza di capitalizzare gli investimenti pluriennali fatti>.
 Ermanno Pieroni porterebbe anche imprenditori per potenziare il sodalizio?
 <Non ne abbiamo parlato, non ho fatto richieste di questo genere. Ho soltanto la necessità di affidarmi a un professionista del settore e su questo ramo, Pieroni è certamente tra i migliori. Lui dovrà solamente alimentare le mie aspirazioni e quelle dei tifosi di Ancona e dell’Anconitana. Non mi sono dimenticato i dispiaceri che questo campionato ci ha regalato, nonostante le risorse economiche impiegate. Per sopperire a delle lacune, voglio scegliere chi ha un curriculum di vittorie e successi in ambito calcistico. Pieroni ha vinto 14 campionati. Non bastano per considerarlo tra i migliori?>.
 Teme ripercussioni?
<No, perché al di là delle parole forti che nel comunicato ho letto, ho avvertito attaccamento e vicinanza da parte di chi ci segue sempre e comunque. Poi ribadisco: sono qui per prendere delle decisioni, la mia l’ho fatta ed è precisa. Abbiamo stretto un patto tre anni fa e sono abituato a rispettare gli impegni. Quindi la Società prenderà sempre  liberamente le proprie decisioni ed i tifosi altrettanto liberamente potranno decidere di applaudirle, condividerle, contestarle, così come potranno fare con la squadra>.
Paolo Papili
Corriere Adriatico