«Speriamo e continueremo a farlo. La serie D per noi è un traguardo strategico per mille motivi ma sarà una strada lunga perché ancora non c’è niente di definitivo». Può essere riassunto così l’intervento di ieri del copresidente dell’Anconitana Andrea Marconi sulle frequenze di Radio Tua: «Con il salto di categoria per noi si chiuderebbe un primo cerchio perché avremmo riportato la squadra dove doveva essere prima del fallimento. Poi inizierà una fase 2 dove cercheremo di arrivare il prima possibile nel calcio che conta. Voglio però ribadire che, come abbiamo sempre fatto, non illudiamo nessuno e facciamo sempre il passo secondo la gamba. Stiamo cercando di pensare in grande, io e mio padre (il presidente dorico Stefano Marconi ndr) ci siamo visti e abbiamo parlato a lungo di calcio». Nessuna novità sul tema Ermanno Pieroni ma la stima da parte della dirigenza biancorossa per l’attuale direttore generale dell’Arezzo non è una novità: «Non ci sono stati contatti tra le parti. Stimo tanto Ermanno come esperto di calcio, lo ritengo una persona molto competente che ha dimostrato tutto questo portando l’Ancona in serie A».
L’ottimismo regna
All’inizio della settimana, Marconi senior ha invitato a far trasparire un moderato e concreto ottimismo. Riferito soprattutto alla possibilità di disputare la prossima serie D. L’arrivo dell’avvocato napoletano Eduardo Chiacchio, luminare della giustizia sportiva, ha rappresentato una testimonianza tangibile della voglia di questa società di riuscire nel suo intento. Il copresidente ha fatto il punto della situazione: «Il nostro ottimismo non è un cambio di tendenza rispetto al recente passato. Abbiamo sempre predicato calma, senza dare false illusioni ai nostri tifosi. Non ci piace fare gli sbruffoni e ostentare, diremo sempre la verità secondo le reali potenzialità». Con tanta voglia di arricchire anche la compagine societaria, annoverando figure in grado di far fare un salto di qualità. La conferma arriva dallo stesso Marconi jr: «Siamo imprenditori e mio padre specialmente è molto bravo nel fare impresa. Ci sono i fatti che parlano. Quando si dice che l’Anconitana deve diventare la nostra azienda non va presa con un’accezione negativa ma con entusiasmo. Vogliamo contornarci di persona con la mentalità giusta per crescere, in grado di managerializzare sempre di più la nostra società».
Risorse in arrivo
Un altro fattore a favore del progetto biancorosso è sicuramente il nuovo Dorico, impianto che sarà pronto per i primi di settembre. Aggiudicarsi il bando di gestione, garantirebbe alla famiglia Marconi di riportare i colori biancorossi nel cuore pulsante del capoluogo. Attirando sempre più partner nel percorso di risalita: «Sentirsi dire che siamo persone credibili è una grande soddisfazione, forse la testimonianza più importante di questi tre anni. Sarebbe bello ricevere l’aiuto della nostra città e dell’imprenditoria locale, potrebbe essere l’occasione giusta per affiancarci. Ovviamente tutto andrà di pari passo con i risultati, più ci si avvicina al grande calcio e più si crea entusiasmo». Non resta che attendere il consiglio federale del 3 giugno e quello della Lega Nazionale Dilettanti del 5 giugno. Da queste due riunioni uscirà il futuro dei campionati dilettantistici, soprattutto in termini di organici per la stagione sportiva 2020-2021. La Lnd ha proposto la retrocessione delle ultime quattro di ogni girone di serie D e la promozione delle prime classificate in Lega Pro. Peppe Gallozzi
Corriere Adriatico