Quando sali sul ring e intorno ti trovi una platea numerosa che vuole vedere come te la cavi, è facile che incassi il primo pugno prima ancora di alzare i guantoni. Il primo round, probabilmente, lo ha perso Davide Ciampelli. Come tutta l'Anconitana, ancora stordita dalla serie di colpi ricevuti dopo la prima sconfitta stagionale a Fabriano. La coda è stata senz'altro velenosa, quasi esagerata. Ora però, stop alle polemiche perché è ora di rialzarsi. Il tecnico umbro non ha smaltito la rabbia, ha continuato in queste ore a interrogarsi sui motivi che hanno partorito la brusca frenata. Lo ha fatto con i suoi collaboratori più stretti che lo hanno rincuorato. A rassicurarlo ci ha pensato anche il presidente dell'Anconitana Stefano Marconi, a cui ha ribadito tutto il suo dispiacere, assumendosi in toto la responsabilità. In settimana il patron, farà un blitz al campo di allenamento per incoraggiare tutto il gruppo. Nessuna ramanzina, solo incitamento. Questo è il profilo scelto dall'entourage societario.
Giocatori tocca a voi
Che qualcosa non sta funzionando ormai lo si è capito, ma è solo psicologico il motivo delle difficoltà? In teoria non dovrebbe essere così: il gruppo che è stato allestito in estate è pieno zeppo di esperienza. Tutti gli elementi hanno militato in formazioni di serie superiori, pertanto non si riesce a comprendere il perché di tanto nervosismo. Che non è sinonimo di calcioni rifilati agli avversari, ma per la frenesia di impostare la manovra. Se Trombetta, vero regista arretrato dell'Anconitana, cerca continuamente il lancio lungo, è perché nessuno dei centrocampisti lo aiutano. E' qui che Ciampelli dovrà intervenire con nuove soluzioni. E' in questa zona, a livello tattico, che si è inceppato qualcosa. Se poi ci mettiamo il periodo di difficoltà (un po' troppo lungo ormai), dell'argentino Nicolas Bruna, i biancorossi vanno in crisi. Eppure il regista doveva essere il valore aggiunto della rosa, ma la sua luce non si è accesa quasi mai. D'accordo l'ambientamento, i carichi di lavoro di una preparazione atletica durissima, ma da qui a passare come una pedina normale senza quel curriculum che si porta dietro, ce ne passa. Un po' lo stesso discorso di Giambuzzi: Esteban, al contrario, in estate aveva fatto vedere qualche bella giocata. Come terzo di centrocampo però, non da esterno offensivo. Sulla corsia, infatti, non fa altro che collezionare prestazioni opache. Resta il fatto che Ciampelli continua a credere che i due sudamericani siano fortissimi. Con il Porto D'Ascoli non sarà una passeggiata, e da loro, in primis, si attendono risposte precise.
Sprazzi di sereno
Non è tutto da buttare, sarebbe ingiusto e deleterio. Abbiamo citato i due più in difficoltà in precedenza, a cui possiamo aggiungere anche l'attaccante Zaldua che per ora non sta ripetendo la bella stagione dell'anno scorso. Tra le note liete, invece, possiamo inserire Micucci (primo tempo incolore a Fabriano), vero tuttofare. Può ricoprire più ruoli, Ciampelli lo ha scoperto terzino, e non sta sfigurando. Forse, anche per cambiare qualcosa ed essere meno prevedibili, andrebbe schierato da mezzala. Esperimenti a parte c'è bisogno di tornare a vincere.
Paolo Papili