Dopo due anni e qualche mese una cosa come quella di domenica non l'avevo mai vista. Il primo pensiero va senza dubbio ai nostri tifosi, trascinatori e motivatori anche nei momenti più difficili». Soddisfatto e carico di adrenalina il presidente dell'Anconitana Stefano Marconi che ieri, nel consueto appuntamento del lunedì, è intervenuto sulle frequenze di Radiotua e RMM durante la trasmissione Punto biancorosso: «Non ho più aggettivi per definire i ragazzi della Curva Nord la loro adrenalina ha trascinato tutti, anche persone che solitamente non partecipano ai cori. La vittoria di domenica la dovevamo ai nostri tifosi per gli attestati di stima che avevamo ricevuto a Fabriano e in settimana. La dovevamo a loro e solo a loro, di chi critica non ci interessa.
La riapertura della curva?
Ora la priorità è venir via da queste categorie poi ne possiamo aprire anche altri due di settori perché ospiteremo squadre sempre più blasonate. Tutto quello che facciamo lo facciamo per la città e per la nostra tifoseria che non può fare l'Eccellenza». Nella vittoria per 4-2 sul Porto d'Ascoli (con più di un tempo giocato in inferiorità numerica per l'espulsione di William Bordi) si è vista la voglia di riscatto della squadra biancorossa: «I giocatori erano carichi ho avuto modo di percepirlo anche in settimana dopo la mia visita ad Offagna per salutarli. L'Anconitana è questa, è stata costruita per incidere in mezzo al campo a livello temperamentale. Lo scorso anno non avevamo queste caratteristiche oggi possiamo imporre questa linea. Ho ricevuto tanti messaggi da parte dei giocatori che mi avevano assicurato di dar tutto in mezzo al campo e così è stato.
Zaldua ?
Sono contento di lui, di Battistini e di tutti i giocatori. Abbiamo tanta qualità e mister Ciampelli, di cui ho grande fiducia, dovrà essere bravo a scegliere l'abito giusto per l'occasione giusta. Ricordiamoci che abbiamo fatto tre gol a quella che era la prima in classifica con un uomo in meno». E proprio l'espulsione, con il conseguente rigore segnato da Napolano con tanto di esultanza provocatoria, è stata la miccia che ha innescato il movimentato rientro negli spogliatoi per l'intervallo: «L'allenatore ospite stava battibeccando con Trombetta e Battistini e ad un certo punto ha rivolto un colpo a quest'ultimo. L'arbitro era a due passi e il nostro portiere non ha reagito. Poi Trombetta si è messo in mezzo giustamente e lo stesso ha fatto il loro portiere. Per me resta un episodio molto grave specie perché causato da chi è anche un Assessore allo Sport. Nella ripresa, in ogni caso, la squadra è stata spinta alla vittoria dal pubblico poi è chiaro che anche i giocatori ci hanno messo del loro».
Parole di grande attaccamento, a testimoniare la forte unione esistente tra squadra e tifoseria, sono arrivato anche da parte di Mohamed Mansour autore del terzo gol: «Prima della partita, ancor prima di entrare negli spogliatoi siamo andati ad applaudire i tifosi per ringraziarli, sono la nostra arma in più in casa e fuori.
La reazione dopo il gesto di Napolano ?
L'abbiamo presa come mancanza di rispetto verso i nostri tifosi perché chi tocca loro è come se toccasse noi».
Peppe Gallozzi
Il Corriere Adriatico