Dieci mesi fa risposi alla chiamata dell'Anconitana per sposare un progetto che andasse oltre la conquista dell'Eccellenza e contribuire alla risalita verso categorie più consone alla piazza. Sarei onorato di continuare l'avventura con questa maglia e se il presidente Marconi, con cui non mi sono ancora confrontato, deciderà di confermarmi non ci saranno problemi a trovare un accordo». Giura fedeltà ai colori biancorossi Ivan Visciano, indomito guerriero di centrocampo che ha guadagnato stima e considerazione di società e tifosi abbinando buoni doti tecniche alla generosità. Dall'alto dell'esperienza maturata in una vita trascorsa negli infuocati campi del sud con la Turris, il mediano campano è risultato uno dei trascinatori del gruppo. E non a caso sarà sicuramente tra i confermati per la prossima stagione.
Visciano, le piacerebbe un giorno diventare l'emblema dell'Anconitana?
«Al momento c'è Mastronunzio, simbolo di questa squadra, che mi auguro giochi il più a lungo possibile. La fascia di capitano fa piacere a tutti, ma è l'ultimo dei problemi: il mio unico pensiero è quello di far parte di una rosa importante che sappia regalare nuove soddisfazioni».
Che voto darebbe alla stagione scorsa?
«Alto, dato che abbiamo rispettato in pieno le aspettative. In campionato abbiamo collezionato 26 successi su 30 gare staccando di 10 punti una rivale come la Vigor Senigallia che ha dimostrato quanto vale battendo nello spareggio l'Atletico Ascoli. Abbiamo conquistato anche la Coppa Italia con una grande prova a Macerata, peccato solo per il titolo regionale dove abbiamo pagato motivazioni non proprio al top».
Soddisfatto del suo rendimento?
«Ho dato sempre tutto adeguandomi pure in ruoli inediti per il bene del collettivo. Sapevo che ci sarebbe stato da correre e sudare a centrocampo visto l'assetto spregiudicato adottato in tutte le partite e la presenza di tanti giocatori portati ad attaccare. Ringrazio i compagni che mi hanno supportato nella fase di non possesso permettendo di giocare in un certo modo e sono fiero di aver dato un supporto alla fase offensiva segnando due gol che mi hanno consentito di battere il record personale».
Come giudica il lavoro di mister Nocera?
«Se abbiamo ottenuto certi risultati il merito è prima di tutti il suo. Non è mai facile avere i riflettori puntati addosso e mantenere un ritmo indiavolato dalla prima all'ultima giornata. Lui ha avuto il merito di saper trarre il massimo da ogni elemento della rosa rispettando i programmi iniziali».
Qual è stato il segreto dei vostri successi?
«La capacità di superare gli ostacoli con tenacia e determinazione. Ci sono stati momenti in cui non tutto ha funzionato alla perfezione, ma siamo sempre stati in grado di ripartire con grande slancio. Tutti hanno avuto un ruolo determinante in questa cavalcata compresi i giovani, a partire da Zagaglia che ha sfoderato prove convincenti in tutte le posizioni in cui è stato impiegato».
Cosa rimarrà di questa cavalcata?
«L'attaccamento e il calore della tifoseria che ci hanno trascinato nelle gare più complicate, aiutandoci a capovolgere diversi risultati sfavorevoli. Il pubblico dorico non ha nulla a che vedere con queste categorie: ho giocato in ambienti caldi, ma Ancona mi ha trasmesso sensazioni fantastiche». Cosa cambierà in Eccellenza? «Le insidie aumenteranno perché il livello delle avversarie salirà. Non muteranno gli obiettivi perché sono convinto che il presidente Marconi costruirà un'altra corazzata per salire un altro gradino. Vietato fermarsi: l'Anconitana non può rimanere a lungo tra i dilettanti e merita di arrivare almeno in serie C».
Dove trascorrerà le vacanze Visciano?
«Ma quali vacanze! Fino a metà luglio lavorerò da cameriere nella mia città, a Torre del Greco. Sono vicino ai 32 anni e inizio a pensare al futuro in altri settori nel caso in cui non dovessi rimanere nell'ambito calcistico. Speriamo di ricevere al più presto la chiamata dell'Anconitana, ma è giusto non mettere fretta alla società, chiamata a pianificare al meglio ogni aspetto. Prima dovrà prendere la decisione sul mister, poi stabilirà chi confermare».
Daniele Tittarelli
Corriere Adriatico