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ANCONITANA, Cristian Trombetta Vorrei Restare quì mi sono trovato bene.

CRISTIAN TROMBETTA«Voglio rimanere ad Ancona, dove la mia famiglia si trova benissimo. Ringrazio la società per la stima che mi ha sempre dimostrato: le possibilità di rimanere sono elevate, ma attendo l'incontro con il presidente Marconi per definire ogni aspetto». Conferma la disponibilità a continuare il percorso con l'Anconitana Cristian Trombetta che sarebbe nella lista dei giocatori confermati per l'Eccellenza, come da noi anticipato nei giorni scorsi. Alla prima esperienza italiana il 32enne difensore argentino, tra i protagonisti principali del double in Promozione (campionato e Coppa Italia), ha dimostrato il proprio valore assicurando sicurezza al reparto arretrato dorico e fornendo un contributo determinante in fase offensiva con 7 gol da calcio piazzato, di cui 6 scaturiti dal suo sinistro fatato. 
Trombetta, quando arriverà l'ufficialità del rinnovo? 
«Spero presto, ma dobbiamo dare tempo alla dirigenza di pianificare la nuova stagione. La prima settimana di giugno dovrei partire per l'Argentina e mi piacerebbe risolvere tutto per quella data, ma se non sarà possibile sono disposto ad aspettare. Ho sempre messo al di sopra di tutto l'Anconitana perché mi sono inserito alla perfezione in un contesto che non ha nulla di dilettantistico». 
Lo sa che la colonia argentina in biancorosso potrebbe allargarsi in Eccellenza? 
«Ho letto i nomi di Giambuzzi e Bruna, giocatori forti che ho avuto il piacere di sfidare in passato. Se dovessi restare mi farebbe piacere giocare con loro e magari aiutarli a inserirsi in un contesto diverso come hanno fatto la scorsa stagione con me Zaldua e Ruibal, ai quali rivolgo un ringraziamento per la disponibilità mostrata come a tutti gli altri artefici della bella cavalcata». 
Cosa le ha lasciato la prima esperienza in Italia? 
«Mi ha arricchito sotto ogni punto di vista. Qui si gioca un calcio diverso rispetto all'Argentina e ho dovuto applicarmi tanto per entrare subito nei meccanismi. Sono entusiasta perché ho scoperto a una nuova cultura crescendo come persona e come calciatore. Mi piace il ritmo di vita e anche mia moglie e mio figlio si sono ambientati in fretta. Non potevo fare scelta migliore». 
Quali sono i ricordi più belli della stagione da poco conclusa? 
«Dal punto di vista personale non dimenticherò il gol segnato all'andata contro la Vigor Senigallia, di destro e di fronte a un pubblico splendido. Quel giorno c'erano tutti i miei familiari in tribuna e ho provato belle sensazioni nel festeggiarlo con loro anche se non è bastato per vincere. Sotto il profilo dei risultati a Recanati, contro il Villa Musone, e a Macerata, nella finale di Coppa Italia, abbiamo raggiunto l'apoteosi coronando un anno di sacrifici».
Si aspettava di segnare così tanto? 
«Non è la prima volta che ho confidenza con il gol. Ne ho segnati sette, tra i quali quello contro il Vila San Martino che mi ha restituito entusiasmo e fiducia dopo due mesi di assenza per l'infortunio alla caviglia. Il mio compito principale è quello di annullare gli attaccanti avversari, ma mi diletto a esultare quando capita l'occasione». 
Qual è stata la vostra vera forza? 
«Avevamo una squadra esperta e ricca di individualità di spicco, ognuna delle quali ha dato un contributo significativo alle vittorie finali. La rosa lunga ci ha permesso di superare i pochi momenti difficili e di creare il gap sulla Vigor Senigallia, rivelatasi una valida antagonista». 
L'ha stupita il calore dei sostenitori? 
«Conoscevo il blasone del club e sapevo che la tifoseria sarebbe stato il valore aggiunto. Ringrazio il popolo dorico che è sempre rimasto al nostro fianco trasmettendoci stimoli notevoli e dandoci la spinta per tagliare i traguardi prefissati. È stato emozionante condividere i successi con la nostra gente». 
Cosa si aspetta dalla prossima stagione? 
«Prima di tutto aspettiamo le decisioni della società poi potrò sbilanciarmi. Fino a quando non ci saranno comunicazioni ufficiali in merito al mister e ai giocatori è difficile sbilanciarsi in previsioni. Di sicuro mi aspetto che venga allestito un organico fortissimo per l'Eccellenza: l'Anconitana merita altri palcoscenici e deve proseguire la risalita». 
Daniele Tittarelli  
Corriere Adriatico