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L'ANCONITANA TORNA IN ECCELLENZA DOVE TROVERA' UN FORMAT A 16 O 18 SQUADRE.

ECCELLENZA CAMPOA distanza di otto anni Ancona ritroverà un'Eccellenza cambiata nel format e nel blasone delle società partecipanti. Nel 2010/11 il triplete con Marco Lelli al timone venne confezionato in un campionato a 20 squadre con le autorevoli partecipazioni di realtà espressioni di capoluoghi di provincia, come Vis Pesaro, Maceratese e Fermana, e di altre compagini illustri, come Sangiustese, Tolentino, Biagio Nazzaro e Urbino. A settembre l'Anconitana sarà invece ai nastri di partenza di un torneo che oscillerà tra le 16 e le 18 formazioni (tutto dipenderà dal Porto Sant'Elpidio, impegnato negli spareggi nazionali) e presenterà pochi club dotati di grande tradizione. 
Il format 
Il massimo campionato regionale sarà a 16, come due stagioni fa, se il Porto Sant'Elpidio concluderà con l'ascesa in serie D l'avventura inaugurata con il 3-1 in casa della Torrese. In caso contrario il Comitato Regionale della Figc potrebbe anche decidere di mantenerla a 17 per avere la possibilità di tornare più facilmente a 16 dal 2020/21. Nell'ipotesi che venga lasciata a 18 come quest'anno occorrerà un ripescaggio dalla Promozione: estromesse dalla graduatoria di merito Atletico Ascoli e Civitanovese, la precedenza spetterebbe al Barbara e in caso di rinuncia entrerebbero in gioco Filottranese e Atletico Azzurra Colli. La parte del leone la reciterà la provincia di Ancona con sei esponenti (Anconitana, Castelfidardo, Fabriano Cerreto, Marina, Sassoferrato Genga e Vigor Senigallia), seguita da Pesaro con cinque (Atletico Alma, Atletico Gallo Colbordolo, Fossombrone, Pergolese e Urbania), mentre ne avranno due Macerata (Montefano e Valdichienti), Fermo (Servigliano Lorese e Porto Sant'Elpidio se non salirà) e Ascoli (Grottammare e Porto d'Ascoli). Mettendo a confronto le partecipanti attuali con quelle del 2010/11 balza subito all'occhio l'assenza di club come la Fermana, che contese ai biancorossi di Lelli il primo posto fino all'ultima giornata, e la Vis Pesaro, che venne promosso attraverso gli spareggi dove eliminò gli stessi canarini. Entrambe oggi navigano in C, mentre militano in D la Sangiustese, che all'epoca chiuse al penultimo posto, e il Tolentino, che fu in grado di battere l'Ancona con l'arma in più chiamata Federico Melchiorri. Non ci saranno nemmeno Biagio Nazzaro e Maceratese, nel frattempo precipitate in Promozione, ma si giocheranno sfide vibranti con Vigor Senigallia e Castelfidardo. Le uniche superstiti sono Urbania e Grottammare con il Fabriano Cerreto che ha preso il posto della Fortitudo Fabriano, presente otto anni fa. 
Le individualità 
L'Ancona del triplete, partita con l'ossatura del Piano San Lazzaro ma rinforzata con innesti di spicco in corso d'opera, disponeva di tanti elementi dal curriculum di spicco. Su tutti il capitano Emanuele Pesaresi, all'epoca 34enne, che vantava precedenti illustri con Lazio, Sampdoria e Benfica. Il salto di qualità si verificò con l'acquisto nel mercato di riparazione dell'attaccante Giuseppe Genchi, quest'anno in C al Potenza dopo le positive esperienze con Taranto e Monopoli. Il reparto avanzato poteva contare pure su Luca Cremona, oggi alla Fermana, e su Mattia Santoni, regalatosi belle soddisfazioni con Samb e Fermana. Il portiere era Alessio Recchi, reduce da buone stagioni in C, i fulcri del centrocampo Ruffini, Tedoldi e Ionni, tutti con trascorsi tra i professionisti. La vera forza di quell'organico fu la rosa lunga che rese possibile il triplete in un'annata caratterizzata da una cinquantina di partite disputate. 
Daniele Tittarell
Corriere Adriatico