«La società lavora su più fronti in vista della prossima stagione valutando i profili giusti dal punto di vista della qualità e soprattutto sotto l’aspetto umano. Abbiamo le idee chiare, il tempo gioca a nostro favore e come al solito allestiremo un organico forte, in grado di conquistare la terza promozione consecutiva». Sarà un’Anconitana protagonista assoluta anche in Eccellenza: la conferma arriva dal team manager Damiano Morra che ha iniziato insieme al resto della dirigenza la pianificazione della prossima stagione.
Morra,da dove si ripartirà?
«Dalla consapevolezza derivata dalle vittorie in Prima categoria e in Promozione e dall’affetto della tifoseria, rimasta vicina a questa proprietà dal giorno della ripartenza. Il presidente Marconi si è preso la responsabilità di riportare in alto questi colori e non si tirerà certo indietro».
Cosa cambierà in Eccellenza?
«Per noi niente avendo lo stesso obbligo di vincere che ci ha accompagnato nelle ultime due stagioni. Crescerà la difficoltà del campionato che presenterà squadre più organizzate e trasferte ostiche, ma saremo preparati ad affrontare la nuova sfida».
Qual'è il suo giudizio sulla stagione appena conclusa?
«Dovevamo arrivare primi e ci siamo riusciti con un margine importante, considerando il +10 sulla Vigor Senigallia rivelatasi un’ottima rivale. Abbiamo conquistato pure la Coppa Italia, è mancato solo il titolo regionale dove abbiamo pagato motivazioni non proprio ottimali. Avevamo sempre professato la nostra sicurezza nel raggiungere gli obiettivi prefissati, specie nei pochi momenti critici, e abbiamo risposto con risultati concreti. Non dimentichiamoci da dove e come questa società è partita».
Come giudica il lavoro di Nocera?
«Positivo perché ha saputo condurre la squadra ai trionfi che gli erano stati chiesti la scorsa estate. Ci sono stati nel corso della stagione piccoli problemi che ha superato con lungimiranza e con l’aiuto di una società sempre vicina. Da team manager ho avuto un ottimo rapporto con lui che ha mostrato intelligenza e disponibilità».
È vero che ci sono stati problemi di spogliatoio?
«Sono da una vita nel calcio, in cui ho ricoperto diversi ruoli, e ho visto situazioni assai peggiori. In un’annata lunga e intensa è naturale che possano capitare piccole difficoltà, ma i giocatori hanno avuto il pregio di ritrovare sempre la via maestra. I risultati sono sotto gli occhi di tutti».
Perché contro le big l’Anconitana non ha mai vinto?
«Contro la Vigor all’andata abbiamo pareggiato, ma avremmo meritato qualcosa in più valutando l’ottimo secondo tempo. Al ritorno abbiamo effettivamente deluso. Contro il Valdichienti è stata la classica gara di fine stagione, con la pancia piena per i successi ottenuti, e le valutazioni sono relative. Il valore del nostro gruppo non può essere valutato in tre tappe, ma nella superiorità evidenziata nella corsa lunga del campionato».
La triade Marconi-Santinelli-Morra si è regalata altre soddisfazioni…
«Abbiamo una conoscenza quasi ventennale e un feeling che va al di là del calcio. Ognuno sa pregi e difetti degli altri due e insieme riusciamo ad esprimerci al massimo, nel rispetto dei ruoli. Quando dieci mesi fa il presidente mi ha proposto il nuovo incarico non ci ho pensato due volte ad accettare perché sapevo che in un contesto del genere si sarebbe realizzato qualcosa di significativo».
Tutto partì quindici anni fa dalla Biagio Nazzaro…
«Con le dovute proporzioni, anche a Chiaravalle vincemmo la Promozione riaccendendo la passione della gente in un anno straordinario: le duemila persone dell’ultima giornata contro il Fabriano non le ho ancora dimenticate. Da allora la Biagio aveva sempre disputato l’Eccellenza e sono dispiaciuto per la sua retrocessione che ci priverà di un derby particolare contro un club rimasto nel mio cuore».
Sarà compensato dalla promozione dellaVigor?
«Non mi sbilancio e do il cinquanta per cento di possibilità all’Atletico Ascoli che ha eliminato due big come Maceratese e Civitanovese. I rossoblù sono forti, ma non so se le tre settimane di sosta per i playoff annullati siano un vantaggio o un tranello».
Daniele Tittarelli
Corriere Adriatico