Mentre la massima espressione sportiva del capoluogo continua a peregrinare in giro per la provincia alla ricerca di un campo d'allenamento, due società dilettantistiche del territorio hanno ottenuto tramite un bando pubblico la gestione di due aree. Una notizia che ha lasciato piuttosto perplessi i tifosi biancorossi. "Sono molto felice – ha detto
l'assessore allo sport del Comune di Ancona, Andrea Guidotti -, finalmente in città torneranno a pieno regime due strutture. Ormai è tutto fatto, l'Ati (Nuova Folgore e Juvenilia, ndr) si è aggiudicata il campo di Vallemiano e il Dopolavoro ferroviario l'impianto di Pontererosso". Per i primi il documento prevede il rifacimento del manto in erba sintetica con la gestione di 12 anni. Un'operazione da quattrocentomila euro. "Mi dispiace per chi credeva che i nostri avvisi non sarebbero stati presi in considerazione. Dopo il rugby che sta utilizzando il terreno di gioco delle Palombare benissimo, altre due realtà potranno crescere". Il Dlf potrà sfruttare la zona polivalente per 20 anni con una spesa di circa 300 mila euro. E l'Ancona? "Siamo in perfetta sintonia con la nuova società con cui abbiamo un dialogo schietto e sincero - rimarca Guidotti -. I nuovi dirigenti vanno solo applauditi ed incoraggiati per tutto quello che stanno facendo ed il Comune gli è vicino. Spero che troveremo presto una soluzione per consentire alla prima squadra e non solo di poter sviluppare tutte le attività. Mi auguro che la Figc inizi in fretta i lavori che gli spetta per sistemare il "Paolinelli" alla Baraccola". Più prudente il commento dell'amministratore delegato dell'Ancona, David Miani. "La realtà è sotto gli occhi di tutti - afferma -, non avere un campo di riferimento è una criticità che incide nella gestione del club. Di questo e di altro ne parleremo nella conferenza stampa che abbiamo fissato per martedì prossimo". Gongola invece Renato Bussolari, dirigente della Nuova Folgore. "Ci siamo presi una grandissima responsabilità - spiega -, ma non avevamo alternative e non potevamo tirarci indietro di fronte a questa opportunità. Lo dovevamo alle famiglie di circa 450 ragazzini che hanno dato fiducia sia a noi che alla Juvenilia. Giocare sul campo di Vallemiano era diventato impossibile: una caduta a terra procurava sempre un infortunio serio e quando pioveva il fondo non garantiva il regolare svolgimento della partita". Bussolari da giocatore è stato una bandiera dell'Ancona ed è il primo a riconoscere che una formazione militante in un torneo professionistico debba avere il suo quartier generale. "Proprio così - conclude -, ma non devono essere altri ad intervenire per coprire il costo della spesa. Deve esserci per forza un modo che accontenti tutti, non credo sia impossibile".
Paolo Papili