"Finalmente ce l’ho fatta ad indossare la maglia dell’Ancona”. Il nuovo
portiere Giuseppe Aprea, appena approdato in biancorosso, spiega scelte (di ieri), certezze (di oggi), speranze (di domani). “Ho trentasette anni, ma posso ancora permettermi di sognare e avere delle aspettative - spiega l’estremo
difensore che ha raccolto con grande entusiasmo la chiamata di Sandro Marcaccio Al direttore mi lega un rapporto bellissimo e duraturo. Non dimenticherò mai i momenti trascorsi insieme alla Fermana, o quando mi accompagnò nella sede del Perugia per firmare un contratto triennale con una squadra che in quegli anni stava facendo molto bene nel campionato di massima serie.
L’ho ritrovato con la stessa carica di sempre, ma soprattutto con quell’atteggiamento chiaro e schietto che nel calcio è una rarità. Da uomo d’altri tempi. Siccome durante i nostri incontri in sede di trattativa gliel’ ho fatto notare - prosegue Aprea
-, scherzando mi ha risposto che non sapeva se il mio fosse un complimento omeno. Lo era eccome”. Stima reciproca. “In carriera non so le volte che sarei dovuto approdare nella dorica, con o senza Marcaccio. Anche quando l’Ancona militava in serie A nel 2004. In panchina c’era mister Galeone che mi aveva conosciuto a Pescara qualche anno prima, ma in quel periodo non me la sono sentita di lasciare San Benedetto dove ero anche capitano. Adesso è un’altrastoria e sono felice. Il passato non si cancella, ma voglio ancora vivere
emozioni anche se il mio ruolo sarà completamente diverso. Le prospettive sono chiare, devo aiutare un giovane ad inserirsi nel professionismo. Ho avuto anch’io l’età di Lori e so benissimo che cosa si possa provare in questi primi giorni di ritiro”. L’importante però è essere chiari. “Assolutamente sì -afferma Aprea -. E’ fondamentale per un portiere il rispetto delle gerarchie, il nostro è un ruolo troppo delicato. La stagione è lunga e ci sarà bisogno
della mia esperienza non mi tirerò indietro”. Aprea è rimasto impressionato da Lori. “E’ bastato vederlo all’opera in allenamento per capire che può arrivare in alto. Gli ho spiegato che tra poco più di un mese dovrà confrontarsi in un palcoscenico diverso dalla serie D. Le categorie esistono, ma l’equilibrio fa la differenza. Anche quando troverà di fronte a se, avversari esperti e molto forti”. E’ presto per sbilanciarsi, ma il gruppo appare già molto quadrato. “Il clima è sereno, seguiamo con attenzione le parole di mister Cornacchini che
tiene moltissimo a questa nuova avventura. I presupposti per fare bene ci sono tutti”. Il portiere conosce già diversi elementi della rosa. “Con Morbidelli - chiude Aprea -, ho giocato nella Cisco Roma. Camillucci era con me alla Samb e Lauro (che si aggregherà più avanti, ndr.), ad Ascoli”.