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LELLI, MASTRONUNZIO E LA RIPARTENZA.

LELLICORRIERE ADRIATICOMister Lelli in questi giorni non si fa che parlare del suggestivo ritorno ad Ancona di Salvatore Mastronunzio. Lei cosa ne pensa?
«Penso, intanto, che c'è una trattativa e che vedremo come andrà a finire».

Si sbilanci un po', ha sentito il giocatore nelle ultime ore?

«Sì, l'ho sentito (anche ieri secondo nostre indiscrezioni, ndr) e gli ho chiesto se sarebbe felice di tornare a vestire la maglia dell'Anconitana. Lui mi ha risposto di sì ma ritengo che vada trovato un accordo con il Montefano che ne detiene il tesseramento fino al 30 giugno».

In questo senso la volontà di Mastronunzio potrebbe essere determinante?
«Dipende dai rapporti che ci sono tra Salvatore e la sua società. Speriamo che il ragazzo manifesti in modo chiaro la sua voglia di venire ad Ancona dando, allo stesso tempo, una risposta precisa anche all'Anconitana».

Nella sua idea di 4-2-3-1 la Vipera potrebbe essere per caratteristiche il centravanti ideale?
«Lasciando perdere ogni discorso di modulo, al momento non abbiamo un giocatore d'area di rigore. I nostri attaccanti, tendenzialmente, giocano larghi e una punta che presidi gli ultimi dieci metri sarebbe importante. Oltretutto conosce l'ambiente, sa cosa vuol dire indossare la maglia biancorossa. È normale che risponde a determinate caratteristiche ma non è ancora un giocatore nostro quindi c'è da andarci molto cauti».

Parlando di ripartenza dell'Eccellenza, si aspetta risposte concrete in questa settimana?
«Da quanto si legge in giro saranno giorni importanti sul tema del ritorno in campo. Dalle elezioni delle Figc di domani e dalla Giunta Coni di dopodomani l'auspicio di tutti è che venga fatta finalmente chiarezza così da iniziare a programmare su basi certe la normale attività».

Dovesse arrivare l'ok dal Coni per la rilevanza nazionale dell'Eccellenza sareste pronti a riprendere subito gli allenamenti? «Certamente. Sia io che il mio staff siamo prontissimi e aspettiamo solo che venga dato il via libera per tornare al Dorico e ricominciare la preparazione».

Un format di poche partite e di playoff allargati la spaventa nell'ottica dell'obiettivo promozione?
«Sembra che molti club prediligano il fatto di riprendere dalla sesta giornata in calendario disputando la sola andata (l'Anconitana dovrà recuperare la sfida con la Sangiustese, ndr). Personalmente non mi cambia nulla, sappiamo che qualsiasi format non modifica il nostro obiettivo che è quello di andare in campo per conquistare la Serie D. Il campionato è stato falsato, inutile girarci intorno, ma all'atto pratico l'Anconitana sa bene cosa l'aspetta e non sono ammesse discussioni».

Ritornando al mercato, cosa serve a questa squadra?
«Gente di battaglia, giocatori che sappiano giocare la palla ma soprattutto lottare perché ogni avversario contro di noi metterà qualcosa in più e non potremo contare sui nostri tifosi a causa delle normative. In settimana sono arrivati il difensore Marco Colonna e il centrocampista Emanuele Trofo, vediamo che succederà nei prossimi giorni».

I nomi dei centrocampisti Vecchiarello e Marengo (e da ultimo quello di Camillucci) che sono stati accostati all'Anconitana la colgono di sorpresa?
«Sono nomi che conosco e che conoscono l'ambiente marchigiano. Due di loro, Camillucci e Marengo, hanno già vestito il biancorosso tra le altre cose. Io e il direttore generale Antonio Recchi lavoriamo quotidianamente e con grande intensità, il presidente Marconi ci ha dato ampia disponibilità sotto tutti i punti di vista. Speriamo vengano fuori notizie certe sulla ripartenza in questi giorni».

Ha già un'idea sugli under e dove schierarli in mezzo al campo?
«Ogni valutazione andrà fatta durante gli allenamenti, non precludo nessuna soluzione. Non ci sono gerarchie, chi sta meglio gioca. Per gli under così come per gli over».

Sono stati giorni movimentati intorno ai colori biancorossi, soprattutto sui social.
«La tensione deriva dall'essere invischiati in queste categorie e naturalmente dal fatto che sono mesi interi che non si gioca. Nessun tifoso dell'Anconitana vuole rimanere nel dilettantismo, questo lo capisco benissimo e faremo di tutto per uscirne. Dico però che bisogna rimanere tutti uniti per risalire la corrente».
Peppe Gallozzi 

Corriere Adriatico