Ascolta Radio Tua Live

Vito Falconieri la sua carriera e i sei mesi presi per omessa denuncia.

Dal CORRIERE ADRIATICO  La voglia di essere protagonista. Vito Falconieri, attaccante brindisino classe 1986, vestirà la maglia dell' Anconitana nella prossima stagione. Una carriera importante alle sue spalle, fatta di tanto professionismo (anche di Serie A), e una promessa ai suoi nuovi tifosi. Quella di incidere a suon di gol e prestazioni e contribuire alla risalita dei dorici verso il calcio che conta 
Falconieri, la sua è una promessa a lungo termine? 
«Si, assolutamente. Ho giocato e segnato praticamente in tutte le categorie e di questo sono orgoglioso. Ora però voglio riportare l'Anconitana nel calcio professionistico, daro' tutto me stesso per riuscire». 
Cosa si sente di dire alla tifoseria biancorossa?
«Ai tifosi dell' Anconitana prometto impegno, determinazione e gol. Perché segnare è la cosa che so fare meglio». 
Scegliere Ancona è stato facile? 
«Sono stracontento di indossare una maglia importante come quella biancorossa. Quando sono stato contattato dalla dirigenza dorica non ci ho pensato due volte, seppur le richieste non sono mancate. Vengo da una stagione molto positiva con il Corato (Eccellenza) dove sia in Coppa che in campionato stavamo facendo bensisimo e le mie reti (15 fino all' interruzione) stavano risultando determinanti. Vivendo a Gubbio avevo l'esigenza di avvicinarmi a casa e Ancona, per mille motivi, rappresenta la destinazione ideale». 
Sulla sua carriera si potrebbe scrivere un libro. Dall'eurogol al Napoli con la maglia del Catania in Serie A fino alla punizione che valse la vittoria dell' Ascoli a Brescia sotto gli occhi di Guardiola passando per piazze importanti come Reggiana, Taranto, Crotone e Catanzaro
«Le soddisfazioni non sono mancate ma la sfida più importante è sempre la prossima per me. Ora sono concentrato solo su Ancona».
Non solo stelle, nel marzo 2017 si è trovato condannato a scontare dapprima 4 anni di squalifica per presunta combine nell'ambito dell' inchiesta Dirty Soccer poi, assolto in Appello, ha scontato solo 6 mesi per omessa denuncia
«Voglio fare una precisazione. Non sono mai stato squalificato, sono uscito assolto e pulito da questa vicenda. Su Internet non c'è la verità e ci tengo a far chiarezza. Nel 2015 arrivai a Santarcangelo (Santarcangelo - Ascoli e Santarcangelo - Gubbio le partite incriminate, ndr) a dicembre, c'erano già delle indagini in corso e fui indagato anche io. Alla fine mi assolsero da tutte le accuse, così sono andate le cose». 
Con mister Marco Lelli si è sentito? 
«Si, è molto carico. Non vedo l'ora di iniziare a lavorare con lui». 
Peppe Gallozzi