Dal Un’altra mazzata, l’ennesima per l’Anconitana che vede allontanarsi sempre di più le speranze di Serie D. Dalla graduatoria ripescaggi, che saranno effettuati con l’alternanza di due retrocesse dalla D e una seconda di Eccellenza, stilata e pubblicata ieri dal Dipartimento Interregionale della Lega nazionale dilettanti i dorici hanno visto complicarsi ancor di più una situazione già di per sé difficilissima. Discostandosi da tutte le graduatorie ufficiose dei giorni scorsi, tra cui quella del sito specializzato notiziariocalcio.com, la Lnd ha posto la società del presidente Stefano Marconi al ventiseiesimo posto totale invece del ventiquattresimo (che sarebbe diventato ventunesimo con l’assegnazione al Corticella, migliore delle seconde di Eccellenza, del posto riservato alla coppa Italia non terminato) previsto. Non solo, il posizionamento potrebbe peggiorare ancora di una casella, e diventare quindi ventisettesimo, se il Grumentum o il Marsala (uniche due società tra le trentuno richiedenti il ripescaggio che hanno vista respinta la loro domanda) dovessero vincere il ricorso con la Covisod che dovrà esprimersi entro il 5 agosto. Ad alterare la tabella originariamente prevista è stato il punteggio assegnato alla Palmese che dai 15 punti ufficiosi è passata ai 18 ufficiali (anche l’Anconitana ha visto l’aumento dai 16 ufficiosi ai 17 ufficiali) balzando avanti proprio ai biancorossi. Migliore di qualche posizione la situazione della Sangiustese, retrocessa dal girone F della Serie D. Il club di patron Andrea Tosoni (che inizialmente non si era detto intenzionato a richiedere la riammissione nella quarta serie nazionale) ha totalizzato 36 punti risultando diciannovesimo nella griglia.
Ora le iscrizioni
Adesso il passaggio obbligato sarà quello di attendere le iscrizioni alla Serie D e alla Lega Pro, tra il 5 e l’11 agosto tra le varie procedure, per capire se e quanti posti eventualmente si libereranno e se potrà innescarsi un meccanismo domino tra le due categorie. Per avviare il meccanismo dei ripescaggi è necessario che il numero totale delle squadre aventi diritto a disputare la D scenda da 165 almeno a 161, così da non consentire la formulazione dei nove gironi da almeno diciotto formazioni ciascuno. Dal contesto generale si capisce che le speranze doriche di salto di categoria sono ridotte sotto il lumicino e solo un clamoroso intervento “politico”, per così dire, potrebbe cambiare le carte in tavola. Resta, come detto, da prendere atto dell’ennesima batosta di questi ultimi mesi. Dall’ammissione delle migliori seconde di Eccellenza per media ponderata fino all’adozione dei criteri tradizionali per i ripescaggi (elaborati in assenza di Coronavirus) passando per l’alternanza nella riammissione di due retrocesse dalla D – una seconda di Eccellenza e, in ultimo, dalla graduatoria ufficiosa stravolta dai calcoli ufficiali. Tutte variabili che non hanno sorriso all’Anconitana, un capoluogo di regione con una storia ultracentenaria con una foltissima tifoseria al seguito e uno stadio che, nel suo passato, ha visto la Nazionale e la Serie A.
Le reazioni
Realista, quasi arreso, è apparso l’avvocato della società biancorossa Eduardo Chiacchio: «Per completezza di informazione richiederemo la visione di tutti i punteggi attribuiti ai club richiedenti il ripescaggio. In ogni caso dobbiamo prendere coscienza della realtà e fare affidamento sulle tabelle ufficiali, non quelle ufficiose. Sapevamo sarebbe stata una missione difficile». Per Robert Egidi, vicepresidente dell’Anconitana, non resta che attendere la fase delle iscrizioni e poi tracciare un bilancio: «A mente fredda dovremo fare le nostre valutazioni. Al momento possiamo solo vigilare e aspettare che vengano formulati gli organici di Serie D e Lega Pro. Potremmo dire tante cose, anche sui criteri di ripescaggio che sono stati applicati che non tengono conto nella maniera più assoluta della pandemia che si è abbattuta».
Peppe Gallozzi