Colpi a sorpresa per l’Anconitana, sparati uno dietro l’altro. Il primo, riguarda il mister. Sarà Marco Lelli l’allenatore della squadra. Eccellenza o Serie D, poco cambia. L’intesa di massima è stata raggiunta martedì pomeriggio negli uffici della Rays direttamente con il presidente Stefano Marconi. Una scelta, questa, condivisa con quelli che a breve, entreranno nei quadri dirigenziali. Chi conosce bene il trainer lo descrive raggiante e motivatissimo. Non c’è ancora l’ufficialità, ma come anticipato dal Corriere Adriatico e da Radio Tua, a breve, forse già in settimana, ma non c'è alcuna sicurezza in tal senso, saranno tesserati il ds Alvaro Arcipreti, umbro di 61 anni con un passato nel Perugia e nella Samb, e Roberto Damaschi ex presidente del “Grifo” che sarà di supporto al nuovo uomo mercato. Ma c’è dell’altro.
La regìa di Pieroni
Ci riferiamo ad Ermanno Pieroni che è sempre più lontano dall’Arezzo e molto più vicino all’Anconitana. Lo si è capito chiaramente ieri sera nel corso di “Punto biancorosso”, in onda nella nostra emittente: «Conosco bene entrambi. Sono due addetti ai lavori che parlano con i risultati - ha detto descrivendo i dirigenti-. Qualora il presidente Marconi dovesse fare questa scelta non potrei che condividerla. Hanno fatto bene a Perugia quando c’era da ricostruire vincendo due campionati insieme, Arcipreti ha avuto una grande esperienza a San Benedetto con Moneti presidente dove stravinsero l’Eccellenza e fecero un campionato di D, l’anno seguente,di vertice. Parliamo di profili che sanno il fatto loro. Marconi, mai come quest’anno alla luce di un’ipotetica Eccellenza che mi auguro non ci sia perché le speranze di D ancora ci sono, si sta già muovendo e ha già chiesto il ripescaggio. Ha anche adempiuto agli obblighi di versamento e di fideiussione e non so quanti possono farlo in questo contesto. Il 14 luglio conosceremo le squadre che avranno fatto richiesta».
La vicinanza
Fin qui nulla di particolare, ma Pieroni in un passaggio è stato molto chiaro. «Ho dato la mia disponibilità all’Anconitana, significa che io metto la faccia, non scappo e ribadisco il mio desiderio di affiancare, collaborare, ricambiare la stima che la famiglia Marconi ha riposto da tanto tempo nei miei confronti. Questo mi ha fatto pensare ad una squadra e una città che mi è rimasta nel cuore. Al di là del finale maledetto, voluto da altri con interessi più grandi di noi, Ancona ha subito grandi ingiustizie e io in particolare. Eccellenza, Serie D? Non c’è niente di scontato, io ci sono per dare il mio contributo». Parole da dirigente che non hanno spiazzato più di tanto i tifosi i quali già da tempo avevano intuito che qualcosa si stava muovendo e che i rapporti con la proprietà erano sempre più fitti. «Se sono qui a parlare di Anconitana è perché la vera punta di diamante è Stefano Marconi insieme a suo figlio Andrea – ha ripreso Pieroni -. Hanno grandi capacità, la loro azienda parla chiaro e testimonia la grande abilità imprenditoriale. Nel progetto sono convinto che il patron sarà determinante per riportarla ai massimi livelli. Sono entrato in un’ottica che due mesi fa neanche pensavo, seguivo solo i risultati. Vedo un progetto serio guidato da dirigenti entusiasti, capaci e con disponibilità economica.Mi interessa seguire passo passo quest’avventura, non è detto che io debba stare sempre lontano. Io consulente del presidente Marconi? Oggi definitimi così ma tra poco potrei scendere in campo direttamente se Marconi dovesse chiedermelo>. La speranza Il desiderio fortissimo del club è quello di poter essere ripescati in Serie D. Troppo importante esserci per le opportunità che ci sarebbero. «Se dovesse esserci il salto di categoria e io ci credo, immaginate che arrivare tra le prime tre potrebbe darci subito la Lega Pro semiprofessionistica. Non dobbiamo correre, fare il passo più lungo della gamba. L’avvocato Chiacchio è garanzia assoluta e ci auguriamo che qualcosa possa succedere. Non perdiamo fiducia, lotteremo per l’Anconitana».
Paolo Papili