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Il presidente Marconi a Radio TUA "una partita storta ma salvo la prova della squadra".

CORRIERE ADRIATICOANCONA «Ciampelli ha visto tutto e io mi fido di lui». Il pareggio interno con il Grottammare ma non solo. Come di consueto ha spaziato su tanti temi il presidente dell'Anconitana Stefano Marconi intervenuto su Radio Tua e a Rmm, durante Punto Biancorosso: «Se parliamo del risultato è chiaro che non posso essere soddisfatto perché vorrei vincerle tutte ma la prestazione c'è stata e sono fiducioso. Può succedere una giornata sfortunata, può

succedere che i nostri attaccanti non segnino ma non sempre succederà. Dovendo riassumere la considero una partita storta ma salvo la prova della squadra. Domenica saremo a Fabriano e invito i tifosi a seguirci perché in questi momenti c'è bisogno del loro attaccamento. Sono il dodicesimo uomo che ci fa fare la differenza. Quello che mi auguro è che l'Anconitana possa avere sempre il sostegno di tutti perché sappiamo che il campionato di Eccellenza non è consono alla storia di questa piazza ma oggi è il nostro presente. Dobbiamo venir via da queste categorie e non bloccarci di fronte a problematiche che neanche avverto». 
Non sono delle macchine
C'è soddisfazione dunque per l'operato del mister e nessuna preoccupazione in merito all'abito di favorita cucito addosso: «Se dobbiamo essere considerati i più forti dobbiamo aspettarci squadre come il Grottammare che vengono a giocare in questo modo Il campionato non sarà semplice ma lo vinceremo perché siamo sicuri di poter portare avanti questa stagione come l'avevamo programmata. La squadra ha grandi attributi ma i giocatori non sono delle macchine». E proprio a proposito dei singoli, Marconi ha espresso parole di grande elogio per Cristian Trombetta, anche domenica tra i migliori: «È radicalmente cambiato rispetto allo scorso anno e non solo fisicamente. Questo è merito dello staff, del preparatore atletico Oscar Piergallini ma anche del ragazzo. Ha grande leadership e gioca con sicurezza. Lo scorso anno queste qualità non sempre sono venute fuori perché ha vissuto un'esperienza poco tranquilla nello spogliatoio e in alcuni rapporti personali. È come se si fosse liberato dalla catene, stiamo parlando di un giocatore straordinario che anche ieri ha fatto la sua partita. Ci tengo a precisare che oggi lo spogliatoio è compatto e unito con i giocatori che condividono in tutto e per tutto il nostro progetto. Qualcuno è qui con la famiglia e la moglie di Zaldua, ad esempio, partorirà ad Ancona. Ho parlato con un paio di loro a fine partita ed erano veramente provati tant'è che, invertendo i ruoli, sono stato io ad incoraggiarli. Quando giochi tre partite settimanali sapendo di dover vincere probabilmente un po' può condizionare, ma li ho visti motivati. I tifosi? Hanno salutato la squadra non li ho visti arrabbiati. I ragazzi erano poco propensi a far festa perché vorrebbero sempre regalare una vittoria e sentono la responsabilità». 
Il Dorico
Chiusura sullo Stadio Dorico di cui si attende a giorni il bando ufficiale per l'aggiudicazione: «Sono andato a vedere come stanno procedendo i lavori e ho scattato anche delle foto. Non ho contatti e relazioni con il Comune su questa cosa perché a breve ci sarà il bando di gara alla quale parteciperemo. Le tempistiche? Sentendo le dichiarazioni dell'Assessore Guidotti dovremmo esserci, un paio di settimane al massimo». 
Peppe Gallozzi