«Quando ti chiami Anconitana il risultato conta sempre. A Recanati mi aveva dato fastidio perdere, pur con una prestazione importante e di fronte a un avversario quotato di serie D. A Montegiorgio ci siamo riscattati, commettendo tanti errori ma vincendo con la voglia che pretendo io». Per analizzare il primo successo in amichevole Davide Ciampelli parte dall'atteggiamento positivo del collettivo. Diversi aspetti non funzionano ancora a dovere, ma il timoniere umbro è soddisfatto dei progressi compiuti a distanza di tre giorni dalla prima uscita.
Mister Ciampelli, cosa l'ha convinta di più?
«Lo spirito con cui siamo andati oltre le difficoltà. Tecnicamente siamo distanti dall'idea di calcio che devo trasmettere, ma non pretendo che tutto sia assimilato dopo due settimane di preparazione. C'è stato qualche eccesso di troppo a Montegiorgio, dove abbiamo capito ciò che ci attenderà da settembre».
Si riferisce per caso alle espulsioni di Costantino e Borghetti?
«Intendo la rosa nel suo complesso, non mi piace parlare dei singoli. I due giocatori in questione sono esperti, oltre che molto forti, e sanno bene di non poter abboccare alle provocazioni. Ci sono caduti sabato e non ci cadranno più da oggi fino al termine del campionato».
Quali risposte ha ricevuto dal 4-4-2, provato per la prima volta?
«Volevo vedere Ambrosini e Zaldua insieme perché avevo chiesto alla società di mettermi a disposizione due attaccanti complementari per sperimentare anche questa soluzione. Considerato che Zaldua si è allenato due giorni per problemi fisici e che abbiamo provato pochissimo il nuovo assetto tattico, credo che i due abbiano fatto vedere qualcosa di interessante. Insieme possono giocare alla grande».
È un caso che Ambrosini abbia segnato una doppietta con una punta fisica accanto?
«Alex può ricoprire tutti i ruoli offensivi: prima, seconda punta e attaccante esterno. Ha segnato due reti su colpi che appartengono al suo bagaglio tecnico traendo giovamento dalla presenza di Zaldua che gli ha dato una mano importante».
L'arretramento di Giambuzzi a centrocampo ha comportato l'esclusione iniziale di Bruna
«Bruna sta lavorando tanto dopo mesi di inattività. I carichi sono stati intensi tanto che per la sua struttura fisica, la sua conformazione e il suo modo di giocare non avrebbe potuto reggere la lunga durata del match: era il momento di farlo riposare».
Come mai ha tenuto in campo la formazione iniziale per 70 minuti?
«Le partite vere si giocano con i giocatori veri. Era nell'aria di poter impiegare qualche elemento per più di un tempo, poi l'evolversi delle circostanze mi hanno indotto ad aumentare il minutaggio dell'undici di partenza. Ho grandi motivazioni nel costruire e assemblare un organico nuovo di zecca».
La panchina abbondava di giovani: vorrebbe qualche over in più?
«Provengo dai settori giovanili e provo un immenso piacere nell'allenare prospetti interessanti. Non mi interessa che i giocatori siano over o under, l'importante è che siano bravi. Il livello dei fuoriquota mi sembra buono, ma devono pagare lo scotto dell'inserimento in una rosa di livello come quella dell'Anconitana lavorando sodo, ascoltando i consigli dei più esperti e sentendosi liberi di sbagliare».
Cosa ha provato nel vedere i tifosi presenti anche a Montegiorgio?
«Ho capito quanto sia bello allenare ad Ancona. Trovare il 3 agosto, in una trasferta lontana, una quarantina di ultras che ti incitano dal primo all'ultimo minuto è uno stimolo incredibile. A loro promettiamo che saremo sempre all'altezza sotto gli aspetti mentale e di approccio alla gara».
Daniele Tittarelli
Corriere Adriatico