
Organico di qualità
Il debutto in precampionato di Ambrosini e compagni ha generato indicazioni positive. «Non seguo l'Eccellenza marchigiana e non conosco bene il valore delle formazioni, ma si vede che l'Anconitana è stata costruita per vincere. Nel primo tempo, giocato a buon ritmo, ha retto l'impatto contro un organico destinato a recitare un ruolo di primo piano in serie D. Gli schemi sono saltati nella ripresa, quando entrambi gli allenatori hanno rivoluzionato gli organici provando tanti giovani e la scarsa lucidità per i duri carichi di preparazione è emersa». Il ricordo di Ancona è legato al professionismo per Bagni che si trovò di fronte i biancorossi nel 1988/89, quando indossava la maglia dell'Avellino. «Ero a fine carriera e decisi di scendere in B. Ricordo bene le sfide di andata e ritorno e lo splendido clima che si respirava al Dorico. Mi auguro che quei tempi tornino a vivere per una piazza che ha bisogno di riaccendersi. È accaduto a diverse società di dover ricominciare dai dilettanti, vedi Bari, Avellino, Modena e Reggiana, e tutte hanno riconquistato in fretta il professionismo. Il problema del club biancorosso è stata la ripartenza da un gradino troppo basso come la Prima Categoria, ma la fine del tunnel sembra più vicina».
Lombardi in ascesa
Nel test contro la Recanatese si è messo in luce Luca Lombardi, gioiellino giallorosso ma anconetano doc seguito in prima persona da Bagni che prevede per lui un futuro radioso. «La sua qualità migliore è la personalità. Di giovani bravi in D ce ne sono, ma è difficile vederli con quella capacità di saper leggere le situazioni. Nonostante nei mesi scorsi fosse stato richiesto da società di categorie superiori, ha preso la decisione giusta di restare per un altro anno alla Recanatese, dove avrà la possibilità di trovare la definitiva consacrazione». Lo stesso Lombardi è uno dei tanti ragazzi costretti a emigrare altrove dopo la mancata iscrizione della vecchia Ancona 1905. «Il problema vero quando si precipita in basso è che si disperdono patrimoni - conclude Bagni - e negli ultimi anni troppo spesso si è verificato in tante piazze illustri. Servono regole ferree da parte degli organi competenti per evitare il ripetersi di situazioni che danneggiano l'immagine del calcio italiano».
Daniele Tittarelli
Corriere Adriatico