«L'Anconitana è sempre stata la mia priorità. Ho impiegato un paio di settimane per riflettere a fondo sulle esigenze familiari, ma quando il presidente mi ha comunicato la volontà di assecondare determinate richieste, non riguardanti l'aspetto economico, non ho esitato un secondo a restare». Con la sua proverbiale grinta continuerà a guidare il centrocampo biancorosso Ivan Visciano che ha sciolto ogni riserva accettando la proposta di rinnovo del patron Stefano Marconi. Il 31enne mediano ex Turris sarà uno dei punti di riferimento dell'organico di Davide Ciampelli che sta iniziando a prendere forma in attesa delle prime ufficialità in tema di acquisti.
Visciano, cosa ne pensa del nuovo allenatore?
«Non lo conosco personalmente, ma ne ho sentito parlare bene e i risultati della scorsa stagione alla Jesina sono un buon biglietto da visita. Se la società ha preso questa decisione significa che ha visto in lui le peculiarità indispensabili per guidare l'Anconitana verso il successo. Cambia la categoria, ma l'obiettivo rimarrà lo stesso, da raggiungere con umiltà e tanta fame di arrivare in alto».
Quale Eccellenza si aspetta di trovare?
«Sarà un campionato impegnativo, in cui tutti gli avversari daranno il massimo per batterci e regalarsi una domenica di gloria. Cresceranno l'organizzazione e il livello tecnico, aumenteranno le difficoltà, ma noi saremo pronti a dare tutto per onorare una maglia tanto prestigiosa e rispettare le aspettative della piazza».
Tra i vecchi compagni chi continuerà l'avventura in biancorosso?
«Non saprei dirlo perché sono tornato a Torre del Greco e non ho più sentito nessuno. La scorsa stagione tutti riuscirono a dare un contributo elevato aiutando il collettivo a tagliare il traguardo prefissato e meriterebbero di far parte del nuovo progetto. Le scelte spetteranno però alla dirigenza e al nuovo mister in base alle idee che saranno messe in pratica e all'assetto di gioco che verrà adottato».
Tra i nuovi acquisti potrebbe esserci anche Costantino
«Lo conosco bene avendo giocato insieme a lui nel 2011/12 col Sant'Antonio Abate in serie D. Si tratta di un centrocampista di grande temperamento, bravo nel recuperare palloni e a inserirsi a supporto della manovra offensiva. Rispetto a me segna qualche gol in più: giocatori così se ne trovano pochi in Eccellenza».
L'assortimento sarà maggiore in ogni reparto
«La concorrenza deve essere una motivazione ulteriore per tirare fuori il meglio di noi stessi in ciascun allenamento e in ogni partita. Per arrivare primi serve un organico importante, formato da tanti giocatori all'altezza pronti a sacrificarsi per il bene del collettivo. Sarà l'allenatore a scegliere chi merita in base a ciò che vedrà durante la settimana».
Quali sono stati i momenti più belli dello scorso campionato?
«Ne potrei ricordare tanti, ma il giorno della matematica promozione a Recanati contro il Villa Musone e la Coppa Italia conquistata a Macerata sono quelli che mi tornano per primi in mente essendo stati il coronamento di tanti sacrifici. Dal punto di vista personale sono soddisfatto di aver segnato due reti, migliorando il record personale in una stagione. Mi sono adeguato in ruoli inediti per aiutare il gruppo e non posso dimenticare l'aiuto dei compagni che mi hanno permesso di rendere al massimo».
Quanto le ha pesato abbandonare la D?
«Niente perché ad Ancona si respirava aria di professionismo pure in Promozione. Il calore della tifoseria, i media sempre presenti, la nostra gente che non ci ha mai lasciato soli e ci ha aiutato a ribaltare diverse situazioni sfavorevoli, è stato il nostro valore aggiunto. Questa città deve tornare a respirare il grande calcio e sono sicuro che il presidente Marconi farà di tutto per riportarla in alto».
Magari con le come simbolo della rinascita dorica...
«Spero di rimanere il più a lungo possibile e di essere apprezzato dalla gente. La mia caratteristica è quella di lottare fino all'ultima stilla di sudore e non verrà mai meno. Sì, sarebbe bello tornare in alto insieme all'Anconitana».
Daniele Tittarelli
Corriere Adriatico