
Sfrappa, quale sarebbe la figura ideale di allenatore per l'Anconitana ?
«Il presidente Marconi deve puntare su un mister abituato a vincere e che sappia dare un'impostazione propositiva alla squadra. Il club detta le linee, ma il timoniere bravo è determinante per compiere il salto di qualità. Mi auguro che sia proiettato al futuro, altrimenti diventa difficile ogni anno cambiare tutto ripartendo da zero».
Ritiene giusta la decisione di non confermare Nocera?
«Dall'esterno è difficile valutare l'operato del tecnico campano che non ha certo deluso sul piano dei risultati. Al di là delle sconfitte nelle partite più toste contro Vigor Senigallia e Valdichienti, dovrebbero aver pesato altri fattori nella decisione della dirigenza, tra i quali i problemi nello spogliatoio emersi a metà campionato».
Della rosa della Promozione quanti giocatori andrebbero confermati ?
«Quelli che hanno assicurato il rendimento più costante, ma bisognerà valutare le esigenze del nuovo tecnico. Nonostante i 40 anni che compirà a breve, capitan Mastronunzio ha ribadito di saper leggere le situazioni in attacco prima degli altri segnando tanto e trascinato con la sua esperienza i compagni più giovani».
Quali elementi servono per continuare a vincere ?
«Bisogna partire da uomini che abbiano la personalità per guidare lo spogliatoio nei momenti di difficoltà e formare un gruppo solido. Se dovessi suggerire un nome, direi Alex Marini della Jesina, leader vero oltre che difensore di alto livello: non a caso ogni formazione che lo prende gli assegna la fascia di capitano».
Cosa cambierà in Eccellenza ?
«L'organizzazione degli avversari e le difficoltà di determinate trasferte. Sono convinto però che l'Anconitana sarà attrezzata per superare le insidie e avrà la solita arma in più rappresentata dai tifosi che iniziano a vedere uno spiraglio di luce dopo anni di sofferenze».
Daniele Tittarelli
Corriere Adriatico