
Il settore giovanile
Tra le varie novità degli ultimi due anni, un canale preferenziale ce lo hanno avuto le giovanili. E' un obiettivo preciso della società che però non si è limitata solamente a fare chiacchiere. Ha dimostrato con i fatti quello che altri non erano riusciti a fare con la stessa continuità e dedizione. «Entrare nelle scuole significa andare nella direzione giusta - ha rimarcato Gnocchini -, anche perché poi ci siamo accorti di quanti giovani hanno affollato la tribuna del Del Conero. Segnali di entusiasmo che avevamo dimenticato che, tra le altre cose si è notato benissimo in occasione della partita con il Valdichienti. Nel momento in cui, ho consegnato una targa premio a Marconi, ho sentito molti applausi verso il presidente. L'ho visto parecchio emozionato in quei momenti. Ha percepito affetto. Tornando ai programmi: con il rifacimento del Dorico, l'apertura della scuola calcio e tante altre situazioni in cantiere, si avverte proprio il desiderio di fare cose concrete. Questioni essenziali che, sono sicuro, non passeranno inosservate all'intero panorama. Se poi anche la prossima squadra, che sono sicuro, sarà fortissima, il progetto decollerà ulteriormente. Perché i risultati acquisiti sul campo, aiutano. Il mister? No, non m'interessa chi ci sia al timone, non entro nel contesto tecnico che è terreno per costruire facili polemiche».
Manovre in corso
Ora cos'altro fare per bruciare le tappe? Il messaggio di Gnocchini è sempre rivolto alla classe imprenditoriale: «Si deve agire da subito per dare a Marconi quel sostegno indispensabile per realizzare, nel tempo speriamo più breve possibile, quel salto nel professionismo ha terminato -. Consapevoli che questa è forse l'ultima opportunità per Ancona di rivedere il calcio che conta. Dobbiamo tutti lavorare in questa direzione. È quello che sto facendo io».
Paolo Papili
Corriere Adriatico