Ma che cosa si aspetta sostanzialmente l’Anconitana?
Principalmente la dirigenza desidera presentarsi, farsi conoscere, esporre il progetto sportivo che è molto ambizioso. E soprattutto, vuole far capire a Fabbricini che all’interno del sodalizio ci sono persone serie ed oneste che non hanno più a che fare con i vecchi gestori del sodalizio. Veri responsabili del disastro. E’ naturale che oltre a questo ci si augura anche un minimo di sensibilità e comprensione. Dopo aver accettato l’anno scorso senza colpo ferire il campionato di Prima categoria (inizialmente la squadra era stata relegata in Terza), ora la società spera di poter iscrivere in sovrannumero la truppa dorica in Eccellenza. Anche se il regolamento non lo consente.
Il ruolo della Mancinelli
Ma c’è anche un’altra buona notizia: l’Anconitana ha già inoltrato regolare richiesta per essere ammessa in Eccellenza. Nella documentazione, spedita regolarmente agli organi preposti, si è aggiunta anche la lettera di accompagnamento del Sindaco. Stando alle indiscrezioni, nella missiva è stato pregato agli organizzatori di tenere conto della tradizione della piazza e del gran numero dei tifosi che si spostano settimanalmente per seguire la partita in casa ed in trasferta. Cifre che si sono un pochino ridotte rispetto a qualche anno fa, è vero, ma che sono comunque importanti. Soprattutto nei tornei dilettantistici. Tenuto conto che i numeri potrebbero sempre aumentare, specialmente se i risultati continuassero ad arrivare. Cosa che non è da escludere affatto, visto che il direttore generale Domenico Sfrappa e il direttore sportivo Giuliano Santinelli sono al lavoro per allestire una formazione molto forte capace di vincere ancora.
Nessun rimpianto
A questo punto è stato fatto di tutto. Sì, perché a differenza dell’estate scorsa quando proprio sulle nostre colonne lamentavano lo scarso interesse dell’estabilishment anconetano verso quella che era la massima espressione sportiva del territorio, adesso non possiamo muovere alcuna critica. Da quando l’amministrazione comunale ha individuato Stefano Marconi (agosto 2017), idee, programmi e manovre hanno sempre viaggiato a braccetto. Come in teoria dovrebbe essere sempre. Archiviata quella pagina, è giusto seguire l’attualità (in cui inseriamo lo stadio Dorico, sempre in attesa di essere restaurato): ora tutte le componenti stanno facendo il possibile per aiutare l’Anconitana. La speranza però non è sinonimo di certezza. Se dovesse andare male, se non ci dovessero essere davvero i presupposti per scavalcare la Promozione, ne prenderanno atto tutti. Tifosi compresi, davvero straordinari per compostezza e attaccamento. Loro sì, che meriterebbero una piccola ricompensa dopo tutti i bocconi amari che hanno dovuto digerire negli ultimi anni. Tuttavia, se proprio tutti i referenti del nostro calcio non riusciranno a trovare una formula per l’Anconitana, almeno non ci saranno rimpianti. Anzi: per una volta in questa strana città si potrà dire finalmente di aver agito in sintonia e senza divisioni. Questa è già una piccola vittoria.
Paolo PAPILI
Corriere Adriatico