Egidi, come valuta il lavoro svolto finora dalla società?
<Il presidente Stefano Marconi è al timone da meno di un anno e di cose ne sono state fatte parecchie. Ricostruire non è mai facile, però con pazienza ed oculatezza l’Anconitana è rinata. Ha pensato tanto se accettare questa sfida, al patron piace programmare, muoversi in anticipo. A differenza dello scorso agosto abbiamo tutti un anno di esperienza in più ed esistono i presupposti per fare bene e costruire. Il progetto è serio, abbiamo tempo di lavorare per raccogliere i risultati del nostro impegno. I frutti li dovremmo raccogliere fra due o tre anni, sperando di essere più in alto possibile. E’ chiaro che dipenderà tanto dal torneo che disputeremo>.
In questo percorso sarete supportati da nuovi sponsor?
<Al momento è l’ultimo dei problemi, ci sono dei discorsi aperti con delle aziende ma ora siamo tutti concentrati sull’aspetto tecnico. Questa è la nostra priorità, il resto lo valuteremo passo dopo passo>.
A proposito: non ci sono ancora novità sulla posizione di Marco Lelli. Sarà ancora lui l’allenatore ?
<Con il tecnico non abbiamo ancora parlato, ma lo faremo a breve: se le idee combaceranno andremo avanti ancora insieme, altrimenti valuteremo. Venerdì abbiamo fatto la prima riunione operativa da quando è terminata la stagione. Detto già che puntiamo a ritornare in alto in fretta, siamo stati tutti concordi nell’allestire un blocco unico di giocatori. Desideriamo creare un gruppo affiatato ed assortito al quale aggiungere di tanto in tanto qualche pedina in grado di perfezionare lo scacchiere. I giocatori che vestiranno la nostra casacca dovranno essere bravi a seguire alla lettera le direttive del trainer. Il pubblico anconetano pretende oltre all’impegno, di vedere un calcio divertente. La dirigenza farà il possibile per accontentare le richieste dei tifosi>.
Come è stato l’esperimento di radunare tutta la tifoseria in unico settore ?
<Intanto ringrazio tutti gli aficionados che ci hanno seguito in ogni campo. A me è piaciuto tanto vederli, ma soprattutto sentirli, durante le partite casalinghe. E’ una cosa da ripetere anche il prossimo anno, ma di questo vorrei riparlarne a breve attorno ad un tavolo con tutti i rappresentanti della tifoseria organizzata>.
Paolo PAPILI
Corriere Adriatico