Da domani si volta pagina, l’Ancona sarà ceduta a Fabiano Ranieri, imprenditore molto legato al ramo immobiliare e non solo. E’ lui il deus ex machina dell’intera operazione che coinvolgerebbe altre figure di spicco, tra i quali operatori impegnati nell’edilizia. Nel team c’è anche un rappresentante della famiglia Angelini che agirebbe in solitudine e senza quindi coinvolgere l’azienda farmaceutica. Molto probabilmente giovedì si terrà una conferenza stampa di presentazione nel cuore della città. Confermo tutto - ha dichiarato il presidente dell’Ancona David Miani - , proprio in queste ore ci stiamo dedicando agli ultimi dettagli rimasti prima del passaggio finale. Per la verità potrebbe volerci ancora un po’ prima di completare tutto l’iter burocratico, ma l’essenziale è che si proceda spediti in vista della nuova stagione calcistica che ormai è alle porte.
Miani, può dirci qualcosa in più visto che per ora abbiamo scoperto solo la figura di Ranieri?
E’ lui il perno di questa operazione, poi ci sono altre situazioni che scoprirete a breve. Non posso ancora svelare altri dettagli, saranno i nuovi a presentarsi. Alla città però voglio dire questo: chi viene lo fa con lo spirito giusto e con una solidità economica importante. Non voglio illudere nessuno però le prospettive tecniche cambieranno parecchio.
Quanti sono stati i potenziali acquirenti?
Hanno bussato almeno in otto. Quelli tenuti in considerazione circa tre, alcuni con propositi interessanti.
Può confermarci l’interesse anche da parte dell’ex presidente della Reggiana, Alessandro Barilli?
Lo confermo, ed i suoi programmi erano molto validi.
Cosa vi ha convinto di Ranieri?
Ha giocato in anticipo rispetto agli altri che si sono aggiunti. Le referenze raccolte sono ottime, con lui e gli altri che lo accompagneranno, l’Ancona può svoltare per la gioia di tutti.
Che ruolo avrà Sosteniamolancona con il cambio di gestione?
L’associazione continuerà ad avere il suo ruolo. Se Ranieri si è avvicinato è proprio per questo motivo, la nuova proprietà crede nel nostro operato. Il suo desiderio era quello di investire nel calcio, tant’è vero che c’erano stati anche dei timidi sondaggi con Messina e Piacenza. Qui si è presentata l’occasione, ora le istituzioni dovranno essere intelligenti ad aprirsi perché è chiaro che sono state individuate delle aree che interessano per poter sviluppare delle attività.
Presidente, visto il suo incarico in Lega continuerà ad avere un incarico all’interno del club?
Non lo so e non ci penso in questo momento. Ho dato la mia disponibilità, ma certe decisioni dovranno farle altri.
Può dirci chi sarà il direttore sportivo e l’allenatore?
Top secret. Sarebbe bello ci fossero entrambi alla presentazione ufficiale della nuova società, così la tifoseria capirebbe subito quali sono le intenzioni dei nuovi dirigenti. Sul mister posso svelarvi questo: c’è il desiderio di ingaggiare uno bravo, ma che anche a livello mediatico sappia incidere. L’intenzione è quella di portare figure che possano subito entrare nei cuori dei sostenitori, scuoterli e fargli sognare.
E’ vero che è stato fatto un tentativo con mister Cornacchini?
Chiaramente sì, perché Giovanni ha avviato un percorso preciso anni fa. Era giusto proseguire con lui, ci abbiamo parlato noi, ha provato a trattenerlo anche Calaiò. Poi, ha avuto il piacere di conoscere anche il nuovo entourage che desiderava spiegargli la bontà del progetto ma non se l’è sentita di andare avanti.
I suoi collaboratori sono ancora sotto contratto?
Sì, e non è detto che debbano lasciarci. Sono dei professionisti validissimi che porrebbero continuare.
Lei come si sente in questo momento?
Sono sereno, sto lavorando per lo sviluppo della gestione. La cessione darà una risposta precisa alle critiche che abbiamo ricevuto specialmente nell’ultimo periodo. Siamo quindi convinti di mettere l’Ancona in mani sicurissime.
Paolo Papili