Proseguono i contatti tra l’Ancona e gli emissari del gruppo romano intenzionati a rilevare il pacchetto di maggioranza. Le telefonate si sprecano e non mancano le visite territoriali che si terranno anche in giornata. Da quello che emerge siamo alla fase conclusiva, la società sta per essere ceduta. E’ sempre più vicino il passaggio di consegne e di conseguenza sta per terminare un tragitto. Quello iniziato nella torrida estate del 2010 (molto simile a questa), tra gli applausi e tante pacche sulle spalle alla casa del Portuale ad Andrea Marinelli, il presidentissimo. Un cammino fatto di delusioni ma anche di gioie (il ritorno nel professionismo), che è proseguito finendo male con l’innovativa gestione societaria affidata ai tifosi mai entrata nel cuore degli sportivi. L’Ancona, quindi, sta per cambiare di nuovo pelle e ne avremmo fatto tutti volentieri a meno. Ma tant’è. Chi verrà dovrà subito capire che questa è una piazza particolare, esacerbata dalle chiacchiere che puntualmente ogni anno (o quasi) sono costretti a subire. Ecco spiegato il motivo della passione perduta. Ed è quasi superfluo sostenere che il calcio è cambiato e che anche altrove la musica è la stessa… Comunque, questo è il quadro: in testa alla cordata, come ormai riportiamo da tempo sulle nostre colonne, c’è un imprenditore impegnato nell’edilizia e che ha individuato delle aree interessanti per poter sviluppare o potenziare strutture. Siccome è stato firmato un patto di riservatezza il nome della persona non trapela ancora. Quello che si sa è che nel gruppo ci sarebbe anche un rappresentante della famiglia Angelini che però non agirebbe per conto dell’azienda farmaceutica, ma solo per un interesse personale. Fantascienza? Non lo crediamo perché ancora non è mai arrivata nessuna smentita e visto che ultimamente va molto di moda inviare comunicati, vuoi vedere che ci abbiamo preso? Nessuno si sbilancia ed esce allo scoperto però, le mosse tecniche sono state tutte condivise. Una scelta che mette quindi nelle condizioni Calaiò di poter operare senza nessun veto. Un aspetto da non trascurare soprattutto per la tempistica dell’intera operazione. Nel frattempo gli altri investitori interessati non mollano e continuano ad andare avanti per la loro strada. Ma ormai il più sembra fatto: solo “Roma” può decidere se proseguire o meno. Gli altri, comprese le persone che si sono fatte avanti con Sergio Schiavoni e che si accontenterebbero solo di una parte delle quote, sono in svantaggio. Chiaramente saranno prese in considerazione, ma al momento non ce ne sarebbe bisogno. C’è anche un’altra notizia che merita rispetto: grazie ad un lavoro certosino degli attuali amministratori, è stato finalmente risolto il contenzioso tra l’Ancona ed il Comune. Sono servite battaglie e ripicche, ma finalmente è stata trovata l’intesa. Ora il club potrà contare sulla gestione diretta per lo stadio Del Conero fino al 2021 con Palazzo del Popolo che grazie al nuovo accordo contribuirà agli interventi di manutenzione.
Paolo Papili