La cessione del pacchetto di maggioranza è sempre più probabile, se ne saprà di più nei prossimi giorni, ma nel frattempo i contatti con il gruppo romano proseguono a spron battuto. Anche ieri c’è stato parecchio movimento all’Ancona Point dove il presidente David Miani è stato quasi sempre impegnato per seguire l’intera vicenda. Mancano ancora delle conferme, ma sembra ormai
scontato che all’interno di questa cordata ci sia anche un esponente della famiglia Angelini. Bocche cucite nel centro direzionale del capoluogo anconetano, ma dalla Capitale qualcosa è rimbalzato anche se il nostro interlocutore rintracciato al telefono ha preferito non esprimersi vista la delicatezza dell’intera operazione. La notizia è stata riportata anche da un quotidiano nazionale non è stata smentita e questo lascerebbe pensare che effettivamente qualcosa di vero ci sia. Non sappiamo con precisione chi degli Angelini stia seguendo da vicino le manovre, certo sarebbe davvero un bel colpo. Oltre a questa situazione che appare già molto delineata, anche il secondo team non sembra volersi tirare indietro. In verità sembrava che dopo l’ingaggio del consulente di mercato Umberto Calaiò, l’imprenditore interessato ad intervenire economicamente per risollevare le casse societarie biancorosse si tirasse indietro. Invece ha compreso la scelta – d’altronde si doveva pure avviare un programma di costruzione - e invierà un suo emissario ad Ancona nel fine settimana per intavolare una vera e propria trattativa. Chiaramente se “Roma” non chiuda prima. Ma chi sarebbe questo interlocutore? Come nel primo caso sappiamo ancora poco, di certo lui e alcuni suoi collaboratori hanno già operato nel mondo del calcio e in questo momento preferiscono restare nell’anonimato. Come ultima soluzione, non per il grado di importanza, ma solo perché si sono fatti avanti soltanto negli ultimi giorni, ci sarebbero due nomi. Quello dell’ex amministratore delegato del Teramo Giuseppe D’Aniello che ha concluso la sua avventura con gli abruzzesi il primo giugno, e quello dell’investitore D’Angelo anche lui con interessi nel Lazio. Queste figure sono in contatto con Sergio Schiavoni che avrebbe dovuto incontrare nei giorni scorsi ma per impegni reciproci l’appuntamento è saltato. Dalle informazioni in nostro possesso questa coppia non sarebbe intenzionata a rilevare la maggioranza ma solo il 50% delle quote, lasciando almeno una parte della gestione in mano a Sosteniamo. C’è un altro scenario: se non dovessero andare a buon fine le tre opzioni Miani e gli altri andranno avanti come potranno sorreggendosi sugli introiti provenienti dalle sponsorizzazioni che sono riusciti ad incassare. Magari, a quelle che già ci sono, se ne aggiungeranno delle altre, ma questo porterà allo staff tecnico ad allestire una formazione con poche aspettative. Almeno da pronostico iniziale. Paolo Papili