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DALL' ANCONA DI MARINELLI ALLA PRESIDENZA MIANI COME CI SIAMO ARRIVATI ?

radiotualogo2In questi giorni la tifoseria è ancora una volta divisa, da una parte chi accusa Sosteniamo. e il progetto di gestione e chi la salva e scarica le responsabilità sugli imprenditori locali , gli sponsor (con il braccino corto), le istituzioni sorde e i tifosi assenti. Voci, dichiarazioni, smentite, rettifiche non facilitano le cose e la cassa di risonanza diventano i social dove "lo scontro" tra le parti regna sovrano,  chi accusa Miani (come fosse il Bellini di turno) per le scarse risorse economiche della società, chi da

sempre contrario al progetto di gestione non vedeva l'ora di sparare a zero sul progetto "fallimentare" e chi arriva (caso estremo) a rimpiangere gestioni di petocchiana memoria. Penso che un passo indietro sia doveroso. Ci ricordiamo come è iniziato tutto ? Quale era il clima che si respirava in casa Ancona ? Come il patron Marinelli considerava Sosteniamolancona e i problemi interni ed esterni ? Per essere il più possibile neutrale Vi propongo un'articolo del giornalista Matteo Politano(di Genova)  pubblicato sul sito www.pennadireve.com. Nel pezzo come Radio TUA veniamo citati come mezzo d'informazione, perchè eravamo allora come oggi, vicini alla Nostra squadra del cuore. Le nostre dirette fiume hanno fatto "storia" e informazione su quanto avveniva. Buona lettura .

La notizia si è diffusa sottovoce nel giro di pochi giorni. Mentre la Lega Pro giunge al suo epilogo le questioni societarie cominciano a prendere piede, solitamente in maniera turbolenta, sotto i diktat del bilancio e delle garanzie. Dalle Marche però, arrivano le voci di un progetto innovativo, lanciato proprio dagli organi societari. L’Unione Sportiva Ancona 1905 dovrebbe passare nelle mani dei tifosi.

La svolta – L’idea è dello stesso Presidente della società Andrea Marinelli, che si è reso disposto a cedere la gestione del club ai supporter. A dire la verità, le sue parole rilasciate a RadioTua successivamente all’ultima vittoria in campionato contro L’Aquila (che ha proiettato i dorici verso un impensabile sesto posto finale) hanno il suono di un monito:

“Lascio la squadra in mano ai tifosi, hanno voluto essere in società e ora se la prendono. Così l’amministrazione comunale si rapporterà direttamente con loro”

Un’affermazione che sembrerebbe avvisare i tifosi di una responsabilità forse più grande di quella di difendere i colori e cantare per la maglia, nonostante il tifo biancorosso sia stato criticato di scarso supporto durante questa stagione. Smaltita la sorpresa iniziale, sia per i tifosi che per la squadra, compreso Mister Cornacchini, la questione ha invece trovato credito e conferme. Ad aver diffuso per primo la notizia è tuttolegapro.com con ilseguente articolo, definendo (giustamente) il passaggio dei tifosi nella gestione del club un momento storico. In seguito, un brevissimo trafiletto di Stefano Rispoli su La Gazzetta dello Sport ha diffuso una notizia confinata nelle reti provinciali. Esclusa la possibilità della provocazione, i tifosi hanno accolto con serietà l’invito del patron Marinelli, e il direttivo del gruppo #sosteniamolancona (qui il sito e qui la pagina facebook), ha risposto con questo comunicato stampa:

“Il direttivo di Sosteniamolancona comunica di aver accettato la proposta del presidente della US Ancona 1905 Srl Andrea Marinelli e a tal fine sono state avviate le procedure relative alla definizione dell’accordo”.

Nel giro di pochi giorni, il passaggio è stato confermato, come dimostra ilbreve articolo sul sito della radio anconetana RadioTua, che sottolinea una questione importante riprendendo le parole del d.g. Marcaccio, voluto dai tifosi anche per la prossima stagione: “Il futuro dell’Ancona è Andrea Marinelli, ma la gestione della società passerà ai tifosi”. Sostanzialmente, nell’organigramma entrano i tifosi, ma garanzie economiche, finanziamenti e sponsorizzazioni saranno ancora nelle mani di Marinelli.

Logo_Ancona_CalcioL’accordo è stato pattuito sulla base di due condizioni: un piano d’investimento triennale da parte di Marinelli e, come detto, la permanenza in società di Marcaccio. Se si guarda la storia recente dell’Ancona, bisogna notare che i tifosi sono stati presenti nelle questioni societarie fin da subito. Dalla rifondazione del 2010, Sosteniamolancona detiene il 2% del capitale sociale del club. Una cifra irrisoria, non rilevante, ma carica di simbolismo e attaccamento alla squadra. Da quest’estate l’ingresso in società sarà completo, in virtù del passo indietro di Marinelli, dovuto secondo molte voci ad una polemica irrisolta con il Comune riguardo alla gestione dei campi di gioco. Il sogno del d.g. Marcaccio è di vedere l’Ancona come la prima squadra totalmente in mano ai tifosi. Senza i soldi, però, non si va lontano, ed è per questo che l’apporto di Marinelli è imprescindibile. Allo stesso tempo, è indubbia la portata innovativa di questo progetto, che segue le linee dell’azionariato popolare ma trova pochi altri esempi in giro per l’Italia e per l’Europa.

Altri esempi – Nel 2012 attorno al Taranto si sviluppò un progetto simile, quando un allargamento della Fondazione Taras rilevò il club e permise ad un gruppo di imprenditori locali di acquisire parte delle quote (sempre al di sotto del 50%) sino a gestire, oggi, un quinto delle azioni del Taranto. Una gestione a carattere fortemente locale per evitare il fallimento di un club che ha un grande seguito nonostante sia da anni relegato nelle serie minori.
Altrove, si trovano esempi ancora più vicini a quello dell’Ancona dei tifosi. Tra il 2007 ed il 2008 il sito Myfootballclub.com acquistò l’Ebbsfleet United Football Club. In Romagna l’Associazione Sportiva Squadramia (la prima senza scopo di lucro) acquistò l’ASD Santarcangelo Calcio imitando il caso Ebbsfleet. Oggi Squadramia detiene il 10% del Santarcangelo. Nel 2010 per evitare il fallimento dell’Arezzo (diventato poi Atletico Arezzo), l’associazione Orgoglio Amaranto si prese il 2% delle quote, come Sosteniamolancona, sulla base dei valori della trasparenza economica, della diffusione del calcio come cultura e del rispetto degli avversari. Oltremanica, oltre all’Ebbsfleet limoney.it ricorda altri due casi interessanti: il primo è l’FC United, terzo team di Manchester sviluppatosi nel 2005 e completamente gestito dai tifosi seguendo le logiche antagoniste al calcio moderno. Il secondo caso è l’AFC Wimbledon, nato nel 2002 dalle ceneri del glorioso Wimbledon dopo che il patron emigrò nella moderna Milton Keynes per fondare i MK Dons. Paradossalmente, un caso di efficace azionariato popolare è quello del Barcellona, una delle squadre più ricche del mondo ritenuta allo stesso tempo l’entità sociale più conosciuta e più influente della Catalogna.

Adesso è la volta di Ancona, con un pieno inserimento dei tifosi nell’organigramma, sperando che il passaggio vada in porto in nome della passione per lo sport, per i colori di una squadra e per crescere insieme senza dover sottostare necessariamente ai diktat economici. L’Ancona sogna una stagione brillante come quella appena conclusa, ma quella 2015/2016 potrebbe già partire col sorriso, se ad essere Presidente sarà un tifoso che più di chiunque altro ama l’Ancona.

 Matteo Politanò giornalista professionista per Panorama.it e Yahoo Sport Italia