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DOPO 15 ANNI SI CHIUDONO LE CAUSE LEGALI A CARICO DI ERMANNO PIERONI.

PIERONIDopo la sentenza di Cremona sul processo della giustizia penale sull'inchiesta sul calcioscommesse, assieme all'assoluzione del ct azzurro Antonio Conte c'è stata anche quella di Ermanno Pieroni, ex arbitro e dirigente sportivo, ma soprattutto patron dell'Ancona che conquistò l'ultima serie A."Era l'ultima vicenda che dovevo affrontare da imputato in un'aula di Tribunale. E' stata una grande vittoria che mi restituisce la dignità sportiva

che mi appartiene di diritto dopo 15 anni. Prima di questa brutta esperienza - ha detto Pieroni -, sono stato premiato con la stella d'argento al merito sportivo nel 2002, quale presidente del club biancorosso, da parte del numero uno del Coni Gianni Petrucci. Il mio calcio è stato sempre pulito e tale rimarrà per sempre. La stessa Procura Federale della Figc aveva già da tempo archiviato il mio caso. Ancora una volta la giustizia ha trionfato a dimostrazione che la magistratura è composta da persone per bene e oneste. Avevo scelto il rito abbreviato, per alcuni considerato rischioso, ma ero consapevole della mia totale estraneità oltre al desiderio di chiarire in fretta e levarmi questa brutta macchia di dosso". Sono stati momenti difficili per Pieroni. " La gogna mediatica subita in maniera ingiusta e premeditata da parte di alcuni - prosegue - troverà soddisfazione in un'aula di tribunale. La ruota della vita gira e saranno altri adesso a doversi difendere. Ringrazio pubblicamente gli avvocati Mario e Alessandro Scaloni e Libera D'Amelio che mi hanno assistito con professionalità e passione. Il mio curriculum sportivo rimarrà quello di ben 13 campionati vinti sul campo, di decine di calciatori sconosciuti lanciati dal sottoscritto nel grande calcio. Penso a Gattuso, Materazzi e Grosso protagonisti nell'Italia Campione del Mondo di Marcello Lippi. Sarebbe ingiusto però non citare i vari Marchegiani, Paciocco, Garbuglia a Jesi; Schillaci e Protti a Messina; Riganò a Taranto. Per non parlare dei ragazzi che ho lanciato a Perugia: Rapajic, Nakata, Bucchi, Giunti, Goretti, Baiocco, Lucarelli, Gautieri, Negri, Mazzantini e Allegri". E' vivo anche il ricordo anconetano: "Storari, Pandev, Antonini e Vives ad Ancona. Ho voluto ricordarne alcuni, quelli finiti in serie A o in Nazionale. Questa è la mia storia calcistica, che nessuno potrà mai cancellare". Pieroni infine analizza la situazione attuale del sodalizio dorico."Sono rimasto sorpreso positivamente dall'ottima stagione disputata dalla squadra. Un plauso lo meritano mister Cornacchini e il direttore sportivo Domenico Sfrappa che spero possano dare continuità al loro lavoro anche il prossimo anno. Allo stesso modo mi auguro che il progetto che ha in mente Sergio Schiavoni si concretizzi. L'associazione dei tifosi ci ha fatto capire che nel calcio contano anche le idee, ma se lo si desidera fare ad alto livello contano anche i soldi. Marinelli ha compiuto molti sforzi e forse le sue lamentale non erano proprio infondate. Gli attuali amministratori del club se ne saranno resi conto quanto sia difficile lavorare in una città complicata come Ancona

Paolo Papili
Corriere Adriatico