I giorni passano, ma all’orizzonte non c’è ancora nulla di concreto. La speranza è che almeno prima di questo weekend possa concretizzarsi una delle tante strade battute dai dirigenti biancorossi sempre alla ricerca di nuovi partner. La differenza vera, però, potrà farla Sergio Schiavoni. Il numero uno dell’Imesa è sempre più coinvolto nel progetto, ma ultimamente è stato piuttosto frenato da alcuni impegni di lavoro.
Il collegamento con il presidente David Miani c’è sempre stato, così come con gli altri dirigenti, e non è da escludere che proprio insieme incontreranno un paio di imprenditori interessati a diventare partner. Attraverso dei contributi importanti, Miani è convinto che i programmi possano andare avanti spediti e soprattutto, grazie a questi proventi, potranno essere risanati alcuni conti. Ad oggi l’aspetto tecnico (la riunione con mister Cornacchini dovrebbe tenersi la prossima settimana) passa in secondo piano: è stato già annunciato che per la prossima stagione si punterà su una rosa più giovane di quella che ha recentemente e miracolosamente sfiorato i playoff. A meno che…
Marinelli in attesa
L’ex presidente segue sempre con molto interesse tutte le vicende legate all’Ancona. Non è da escludere che se vedesse uno scatto deciso da parte degli altri partner possa coinvolgersi ancor di più di quello che è stato finora. Ma prima che questo accada servono fatti: almeno un campo a disposizione e appunto un intervento più convinto degli sponsor. Il primo punto è ancora in sospeso nonostante fosse stato riferito di una serie di incontri in Comune. Per il secondo c’è una speranza.
Un gruppo dalla Basilicata
Dobbiamo registrare un altro timido approccio da parte di un gruppo di manager provenienti da Potenza impegnati nel ramo edilizio. Un loro referente avrebbe fatto un piccolo sondaggio per capire la disponibilità della società nel cedere il club. Sarebbero interessati ad investire nel calcio e avrebbero individuato nell’Ancona la possibilità di fare calcio (un tentativo è stato fatto anche con l’Arezzo). Per ora ogni discorso è lasciato in sospeso, un po’ quello che era accaduto con chi si era fatto avanti dalla Sicilia e della Capitale la settimana scorsa.
Paolo Papili
CORRIERE ADRIATICO