La presenza di Andrea Marinelli sugli spalti dell' "Artemio Franchi" di Siena non è passata inosservata. L'ex presidente dell'Ancona ha deciso di salutare la squadra nel suo ultimo appuntamento stagionale. Ha seguito la partita dalla tribuna con lo sguardo innamorato dei suoi ragazzi e del calcio. Quel mondo che tanto lo appassiona ma che nello stesso tempo lo ha fatto penare. Intendiamoci,
da quando ha raccolto il testimone della società nel 2010 sono stati più i successi che i dispiaceri. Certo, pur ripartendo dal basso non sono state tutte rose e fiori, ma ha rispettato il suo impegno nei confronti di una città che spesso non gli ha mostrato gratitudine. Dopo il passaggio di consegne nella gestione societaria a Sosteniamolancona, avrà ripensato molto a questo e per certi aspetti si sarà sentito sollevato. Ma al campo e soprattutto al cuore non si comanda. Ecco, sul piccolo ma funzionale impianto toscano, Marinelli per novanta minuti si è dedicato al calcio e alla sua creatura. Era sicuro che la sua squadra avrebbe centrato l'obiettivo. Già, i suoi ragazzi... Si perché sul terreno di gioco ben nove giocatori dell'undici titolare erano gli stessi che lo fecero impazzire due anni fa regalandogli dapprima la Lega Pro, e poi la salvezza. Eloquente l'immagine di Alessandro Di Dio, uno della vecchia guardia, che quasi si arrampica sulla vetrata per regalargli la maglia. E poi ci sono loro, Giovanni Cornacchini e Renzo Tasso. La stima che nutre Marinelli nei riguardi dei due timonieri è impareggiabile, dipendesse da lui li blinderebbe all'Ancona a vita, magari per riportarla in categorie diverse. Il fuoco cova sotto la cenere, è così anche nell'animo più esacerbato di buona parte della tifoseria. Alcuni la seguirebbero sempre e comunque, ma una buona fetta vorrebbe una formazione che lotti per un obiettivo più prestigioso. Sotto il "Guasco" in questi giorni non si parla d'altro ed in tanti si chiedono proprio se gli imprenditori del calibro di Sergio Schiavoni e di Federico Petrolini sposeranno l'idea di unire le forze per portare in alto l'Ancona.
Prospettiva A
La premessa principale è che Marinelli non ha bisogno di essere coinvolto, lui economicamente è il primo attore del club e lo sarà per altri due anni. Chi eventualmente deve fare un passo importante e deciso sono appunto gli altri sovvenzionatori che fino a questo momento sono stati preziosi. Se però, si riuscisse a trovare la chiave giusta per convincere Schiavoni e Petrolini a fare qualcosa in più ecco che il progetto, anche grazie alla ricerca costante degli uomini della Fondazione, potrebbe finalmente decollare. Se poi, oltre a questo, si riuscisse a trovare finalmente la giusta intesa con il Comune per la questione legata alle strutture, ecco che Marinelli potrebbe addirittura aumentare il suo budget. Siamo convinti che le due cose siano perfettamente concatenate tra loro. Mister Imesa, attualmente in Germania per lavoro, probabilmente darà una risposta definitiva già nel prossimo weekend. Petrolini invece, prima di pronunciarsi attende che gli vengano consegnati i documenti inerenti alla contabilità del club. E' essenziale però che le parti si siedano attorno a un tavolo per confrontarsi e magari chiarirsi visto che i rapporti non sono così idilliaci.
Prospettiva B
I tentennamenti dei partner e la mancanza di un campo dove poter svolgere gli allenamenti non hanno fatto altro che avvalere la tesi ribadita più volte da Marinelli. Ovvero che in questa città è veramente difficile fare calcio. La dimostrazione arriverebbe anche dalle istituzioni che non hanno praticamente preso in considerazione la possibilità di premiarlo con il "Ciriachino d'oro". Non si sentirebbe quindi ben voluto dalla piazza, garantirebbe gli impegni presi con Sa ma non ne vorrebbe più sapere.
Società
Nella giornata di ieri pare che per conto di qualche imprenditore ci sia stato qualche timido sondaggio per conoscere la situazione reale del club. Chi si è fatto avanti si è annunciato come persone in grado di garantire un progetto sportivo di un certo livello. . La dirigenza non ha replicato. Infine, nella giornata di oggi, sarà esaminato il ricorso effettuato dal procuratore federale Palazzi verso il Pisa. Sono stati richiesti nuovamente 12 punti di penalizzazione per una fidejussione non conforme. Dopo la sentenza i toscani erano stati puniti soltanto con una multa.
Paolo Papili