E’ stato siglato l’accordo sul prezzo del latte. L’intesa raggiunta in Lombardia, che costituisce il punto di riferimento per tutte le altre regioni, ha fissato in 44,5 centesimi al litro la cifra che verrà pagata agli allevatori per le consegne dal primo febbraio al prossimo 30 di giugno. Ora, sottolinea Coldiretti Marche, l’interrogativo che poniamo a Cooperlat, il più grande gruppo lattiero caseario della cooperazione marchigiana è: cosa intende fare? Continuare a pagare agli allevatori un prezzo che non copre i costi di produzione o adeguarsi almeno ai 44,5 centesimi che il più grande gruppo industriale straniero che opera in Italia con i marchi Parmalat, Galbani, Invernizzi ha deciso di corrispondere da febbraio? Il prezzo finora pagato da Cooperlat nelle Marche è di 41,5 centesimi al litro. Una cifra distante “mille miglia” rispetto alle quotazioni del latte dalle altre regioni e
dell’estero. Ricordiamo che alla fine di novembre 2013 il latte importato dalla Germania ha toccato i 55 centesimi il litro, mentre ora si attesta sui 48/49 centesimi."Il paradosso cui assistiamo – denuncia Coldiretti Marche - è che oggi una multinazionale straniera paga il latte 44,5 centesimi, mentre il gruppo leader della cooperazione marchigiana, che dovrebbe remunerare diversamente il latte consegnato dai soci, continua a pagare 41,5. C'è qualcosa che non va".
Questa situazione si somma ai segnali negativi che giungono dalla filiera, con la decisione della Cooperlat di chiudere lo stabilimento Coalac di Ascoli Piceno. Una scelta che apre seri dubbi sul futuro del latte marchigiano, giù messo in discussione dal fatto che nel giro di cinque anni la produzione regionale si è ridotta di un terzo, a fronte di un boom delle importazioni dall'estero. "Il frutto – denuncia il presidente di Coldiretti Marche, Giannalberto Luzi - di una politica industriale che si è progressivamente allontanata dal territorio e che deve ora mutare di rotta se si vuole salvare il salvabile. Domani, martedì 21 gennaio, è in programma ad Ancona l'incontro tra il Governatore Gian Mario Spacca, l'assessore all'Agricoltura, Maura Malaspina, e i vertici Cooperlat, proprio per esaminare la vertenza Coalac. "L'auspicio – conclude Luzi - è che la Regione prosegua nell'impegno portato avanti in queste settimane per la difesa e per il rilancio del settore, puntando sulla territorialità delle produzioni".