
Il lavoro portuale, con le tante mansioni presenti nelle diverse attività, si sta trasformando in una realtà molto complessa, con tante attività diverse presenti, allo stesso tempo, nello stesso luogo, che sottopone i lavoratori a quello che viene chiamato rischio interferenziale. Secondo i dati Inail 2010-2015, i profili professionali più interessati dagli infortuni, dai più lievi ai casi più gravi, sono quelli di carattere manuale.
“La sicurezza non si baratta con niente – ha detto il presidente dell’Autorità di sistema, Rodolfo Giampieri -, il miglior piano di sviluppo, in generale e per il porto in particolare, è quello che mette al centro la sicurezza sul lavoro prevedendo anche un forte impegno nella prevenzione e nella formazione. La presenza di imprenditori e maestranze al seminario dimostra che l’interesse verso questo argomento è altissimo e che il fenomeno non viene sottovalutato da nessuna delle parti”.
L’iniziativa fa parte del programma nazionale di ricerca Inail sulla “Gestione integrata della salute e sicurezza negli ambienti di lavoro—Settore portuale” e ha lo scopo di trasferire metodologie, strumenti, risorse e servizi finalizzati al miglioramento delle performance in sicurezza e lavoro e all’organizzazione aziendale attraverso una serie di relazioni, di esercitazioni applicative, casi studio e procedure condivise sul rischio interferenziale.