Dieci gol fatti, otto subiti. Se l'attacco non punge la difesa finora ha dimostrato di reggere anche nei confronti più scorbutici. Chiunque Cornacchini abbia provato nel pacchetto arretrato ha dimostrato di essere all'altezza, al di là di qualche errore individuale. Senza dimenticare che l'Ancona per ben quattro gare ha dovuto fare a meno di un pilastro come capitan Mallus. Con questi numeri si può pensare di lottare per i playoff? Intanto, dopo undici partite disputate si sono capite diverse cose. La prima è che il campionato non è irresistibile, l'altra è che senza la presenza in campo di Luca
Cognigni la squadra fa una grande fatica. All'interno della rosa infatti, nessuno possiede le caratteristiche del "Cogno" che avrà anche segnato poco, ma i suoi movimenti all'interno dell'area di rigore sono determinanti per gli inserimenti degli esterni. Alternative vere in attesa dei rinforzi, non ci sono. Il giovane Bussi è una seconda punta di movimento che sa esprimersi bene vicino ad un ariete. Sassano è un esterno che all'occorrenza può sistemarsi subito dietro al centravanti. Lombardi è un talento con ampi margini di crescita, mentre Di Mariano deve ancora esplodere. Restano da vedere i giovani Maiorano e Velocci (a segno in Coppa Italia), forse ancora troppo acerbi per sostenere il peso della categoria. Non ci meraviglieremmo però se nelle prossime gare trovasse spazio in prima squadra il giovane Montagnoli che nelle ultime settimane ha fatto riscontrare dei progressi interessanti. Gennaio non è proprio dietro l'angolo, tuttavia le manovre per trovare l'uomo giusto sono iniziate da tempo. In lizza ci sono diversi nomi: da Paponi a Forte, passando per Morra fino ad arrivare a Malele, l'ultimo in ordine di tempo a cui alcuni emissari del direttore sportivo Domenico Sfrappa, si è rivolto per verificarne la disponibilità. Tutti affari non semplici, ma fattibili. In fondo basta poco quando hai la fortuna di avere un mister preparato come Cornacchini che negli anni ha rilanciato molti giocatori che guarda caso appena se ne sono andati non hanno più avuto lo stesso rendimento. Tulli, passato al Sudtirol non è decisivo come lo scorso anno, Di Ceglie a Lumezzane preme per ritornare in biancorosso e D'Orazio a Teramo non è un titolare. Il rovescio della medaglia? Umberto Cazzola. Aveva quasi deciso di abbandonare il calcio, è quasi sempre il migliore in campo.
Paolo Papili