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ECCELLENZA MARCHE, MOBILITAZIONE DEI CAPITANI PER RISPOSTE CERTE.

CORRIERE ADRIATICONei giorni scorsi i capitani dell'Eccellenza pugliese, all'unisono, hanno firmato un documento indirizzato alla Lega nazionale dilettanti dove, in merito al massimo campionato regionale, si chiedeva oltre alla ripartenza (per ora lo stop è stato prolungato dal Dpcm fino al 5 marzo) anche una parità di trattamento con la Serie D, categoria strettamente connessa. La quarta serie, per una mera classificazione burocratica che ne risalta l'interesse nazionale, sta proseguendo e ha un proprio protocollo ritenuto dai calciatori in questione sostenibile anche in Eccellenza. Nelle Marche, e in altre regioni, è pronta un'analoga mobilitazione.
«Lanciamo un segnale»
Vito Falconieri, capitano dell'Anconitana, fa capire che a livello regionale qualcosa si sta muovendo: «Abbiamo un nostro gruppo Whatsapp e siamo tutti d'accordo a promuovere una cosa simile in questi giorni. Vogliamo lanciare un segnale forte e chiediamo che ci venga spiegato cosa la Lnd ha intenzione di fare con l'Eccellenza. O si stabilisce una data di ripresa, compatibilmente con il discorso pandemico, o si chiude qui e ci si mette l'anima in pace. A noi calciatori va bene tutto, accettiamo qualsiasi format pur di tornare in campo in sicurezza». Sulle altre questioni d'attualità Falconieri è molto chiaro: «Il fondo una tantum previsto da Sport e Salute di 800 euro va bene per qualcuno, non per tutti. Il protocollo che autorizza i tamponi rapidi uno a settimana - che usano in D è fattibile anche per l'Eccellenza».
«Siamo come la D»
Equiparazione dell'Eccellenza alla Serie D visto il collegamento sportivo tra le due categorie. E' questa l'idea centrale della disamina di Giordano Napolano, capitano del Porto d'Ascoli: «Adesso è arrivato il momento di muoverci in modo deciso. Allo stesso modo della Serie D, anche in Eccellenza i calciatori vivono di questo sport. La nostra categoria va equiparata alla quarta serie, adeguandosi soprattutto nell'adozione del protocollo sanitario. Vogliamo tornare in campo, va bene un torneo limitato ai mesi di aprile-maggio-giugno con sforamento a luglio e con gli infrasettimanali. Chiediamo rispetto alle istituzioni. Perché la D gioca e noi no?».
«Uniti possiamo farcela»
Per William Cecchini, simbolo del Fossombrone, l'unione d'intenti è la base di tutto: «Per molti che militano in Eccellenza il calcio è un lavoro a tutti gli effetti e, per questo, meritiamo una tutela ben più forte di quella che abbiamo visto fino ad oggi. Nel nostro piccolo siamo pronti a qualunque iniziativa per cercare di tornare in campo, naturalmente nel rispetto della salute. L'unione fa la forza e solo uniti possiamo ottenere qualcosa». Non manca una stoccata alle istituzioni sportive: «Siamo stati ignorati fino ad oggi con rassicurazioni velleitarie. La nostra categoria non è stata rispettata».
«L'impegno di ognuno»
Ecco il capitano del Montefano Lorenzo Gigli: «Le difficoltà ci sono, inutile negarlo. Se si vuole permettere il ritorno in campo serve un sacrificio da parte di tutti. E per tutti intendo noi calciatori, le società e le istituzioni. Ben vengano aiuti da parte della federazione per adempiere al protocollo. Vorrebbe dire che comunque la governance del calcio dilettantistico è sensibile alla questione Eccellenza».
«Pronti all'accordo»
Nicola Vitali, totem della Vigor Senigallia, riassume tutto quanto emerso fino ad ora aprendo ad un tavolo di discussione: «Tra di noi ci sentiamo quotidianamente e siamo in contatto costante anche con Andrea Fiumana dell'Assocalciatori. Mi chiedo cosa ci differenzi dalla Serie D, se giocano loro non vedo perché non possiamo farlo noi viste le situazioni più o meno simili che ci sono. Sui costi dei tamponi basta trovare degli accordi, sono certo che ognuno di noi giocatori è pronto a recitare la propria parte. Se c'è la volontà di riprendere le soluzioni si trovano e, da parte nostra, siamo pronti a sederci intorno ad un tavolo con le società e le istituzioni per far capire che riprendere a giocare è fondamentale».
«Ora facciamoci sentire»
Forte anche il grido di Enrico Bartolini, capitano dell'Atletico Gallo: «La mobilitazione dei calciatori d'Eccellenza per la ripresa dovrà essere un segnale importante. Già lo scorso anno abbiamo accettato passivamente tutto quello che si è creato dopo l'interruzione a causa del Covid, questa volta con fermezza ed educazione vogliamo far sentire la nostra voce a tutela dei nostri legittimi diritti». 
Peppe Gallozzi
Corriere Adriatico