Dal Corriere Adriatico in edicola oggi «La speranza è quella di ricominciare il prima possibile, anche per distrarsi da una situazione difficile per noi e per i calciatori, ma dobbiamo per forza guardare in faccia alla realtà. Alla ripresa del 10 gennaio (con i recuperi fissati per dicembre, ndr), onestamente, credo poco». Così Paolo Negri dei Clubs Uniti Biancorossi Ancona che ha ribadito l'importanza di proseguire sul campo la stagione sportiva 2020-2021: «Ho letto con attenzione le parole del capitano dell'Anconitana Vito Falconieri,
siamo tutti consapevoli che per molti giocatori il pallone rappresenta un lavoro a tutti gli effetti. Realisticamente la prospettiva è quella di fissare il ritorno in campo più avanti, magari studiando un cambio di format che consenta di arrivare regolarmente in fondo. Ad esempio giocando il solo girone d'andata con playoff e playout successivi. Concludere l'annata a tavolino, come accaduto lo scorso anno, sarebbe deleterio».
Allo stadio in estate
Per Sonia Severini di Noi Biancorosse, concludere il campionato in estate resta l'unica possibilità per garantire la regolarità dello stesso: «Sconfitte e vittorie devono arrivare dal rettangolo di gioco. Arrivare a giocare fino a luglio-agosto non credo che costituisca un problema. Andremo allo stadio in maniche corte tornando ad incitare la squadra dagli spalti». Sulla stretta attualità la Severini ha un pensiero molto preciso: «Non è fattibile giocare adesso vista la situazione. Spero che i calciatori possano tornare quanto prima almeno ad allenarsi, per molti di loro è più di un hobby. Il pareggio interno a reti bianche con il Valdichienti Ponte? Era la stessa domenica del Dpcm che interrompeva dall'indomani tutte le competizioni di rilevanza regionale, credo che la partita non vada neanche valutata. C'era un'aria pesantissima».
La macchina deve proseguire
Nelle prime categorie del dilettantismo, in particolar modo Serie D ed Eccellenza, è sempre maggiore la percentuale di giocatori che fanno del calcio la loro principale fonte di reddito. Tra l'altro la Serie D, categoria di rilevanza nazionale ma esente dal protocollo dei professionisti, non è stata interessata dal blocco del Dpcm causando non poche polemiche a riguardo: «In D ed Eccellenza ci sono realtà importanti, tra cui l'Anconitana nel nostro caso – spiega il responsabile della pagina Facebook Ancona se ne parla Luca Provinciali – Se siamo partiti è giusto che la macchina prosegua il suo cammino. Cambiare format non lo vedo fattibile, ritengo invece che terminare a luglio sia un buon compromesso. Sono dalla parte dei calciatori quando dicono che per loro è un lavoro ma, allo stesso tempo, vanno stabiliti dei parametri oggettivi, riferiti ovviamente alla curva epidemiologica, necessari alla ripartenza. Se non si raggiungono, non si può ripartire».
L'importanza dei mercoledì
Nella conclusione di Daniele Montanino, admin del forum "Anconasiamonoi", emerge che un ausilio determinante alla stagione potrebbero darlo i turni infrasettimanali: «Se i campionati sono iniziati vanno finiti in qualche modo. Sarà necessario giocare diverse partite di mercoledì, pur finendo in estate. Non esistono alternative». Il deludente inizio di campionato della truppa di Marco Lelli ha influito sicuramente nell'analisi negativa del momento. Lo stesso Montanino ha ribadito quelli che rimangono in ogni caso gli obiettivi stagionali: «Questa Eccellenza dovevamo vincerla sulla carta già da luglio. All'Anconitana vista fino ad ora manca il carattere ma la colpa non è solo dei calciatori. Serve un salto di qualità, non è possibile battagliare anche in determinate categorie nelle quali dovremmo essere solo di passaggio».
Peppe Gallozzi
Corriere Adriatico