Un campionato di Eccellenza da vincere e lo spettro del Covid che incombe. Marco Lelli ci prova a parlare della sua Anconitana, reduce dall'amichevole pareggiata 3-3 con il Barbara (Promozione) di sabato, ma mantiene lo sguardo fisso al nuovo Dpcm che, in attesa delle specifiche attese per oggi. Secondo alcune interpretazioni da Roma, tuttavia, l'Eccellenza dovrebbe proseguire. Tra rinvii ed incertezza, è impresa ardua focalizzarsi sul pallone che rotola. L'intervista al Corriere Adriatico in edicola oggi.
Mister, si riesce a pensare solo al campo in questi giorni?
«Il pensiero di quello che potrebbe succedere per via del contesto sanitario e dei provvedimenti in arrivo è triste. Se si dovesse fermare nuovamente tutto poi ricominciare diventerebbe molto difficile. Sarebbe un grave danno per tutto il calcio».
Proviamo a parlare di calcio giocato, come commenta il test di sabato?
«Una buona amichevole per non perdere il ritmo partita. Soprattutto con i titolari (3-1 il parziale con gli organici al completo poi, complice l'ingresso dei tanti giovani biancorossi, il Barbara ha trovato il pari nel finale, ndr). Ancora c'è tanto da fare per migliorarci sotto il piano tecnico e caratteriale».
A livello di condizione come sta la squadra?
«Complessivamente è buona, non mi posso lamentare. Abbiamo alcuni infortuni da decifrare per avere un quadro completo».
Si riferisce soprattutto ai terzini Bartoli e Bartolini
«A loro in particolar modo. Bartoli aspettiamo l'esito dell'ecografia mentre Bartolini le cose sembrano migliori del previsto. Proveremo ad averlo a disposizione già per il match in trasferta con il Montefano del 1 novembre. Il suo è un problema muscolare che non va sottovalutato».
Invece sulla via del rientro c'è il mediano Seck?
«Confermo, in settimana si riaggregherà al gruppo».
L'Anconitana di Marco Lelli si inizia ad intravedere nel rettangolo di gioco?
«Qualcosa sicuramente si comincia a vedere ma siamo lontani da quello che ho in testa. Bisogna fare ancora tanto, lavorare con impegno e crescere sotto molteplici punti di vista».
Il 4-2-3-1, al momento, è il sistema di gioco che meglio valorizza la rosa biancorossa?
«C'è bisogno di grande impegno da parte di tutti gli interpreti in entrambe le fasi, sennò si soffre. Diciamo che con due giocatori di grande quantità in mezzo al campo, non propriamente costruttori di gioco, si rafforza la fase difensiva ma si lascia qualcosa in quella di costruzione. Ripeto, serve sacrificio per mantenere l'equilibrio in campo».
Quali sono, se ci sono, le avversarie da temere per la vittoria finale?
«Ci sono formazioni da rispettare come il Porto d'Ascoli, l'Atletico Ascoli, la Vigor Senigallia e lo stesso Valdichienti Ponte che ha un giocatore importante come Borgese. Noi, dal canto nostro, sappiamo quello che dobbiamo fare».
Spera in buone notizie dal mercato in entrata?
«Se c'è da prendere qualcuno vanno presi elementi all'altezza in grado di fare la differenza. Mi riferisco a giocatori in grado di elevare il tasso tecnico della squadra altrimenti è giusto andare avanti con quelli che abbiamo a disposizione».
Cosa serve all'Anconitana mister?
«Undici giocatori che sappiano distinguersi, sotto tutti i punti di vista. In rosa abbiamo calciatori validissimi a cui l'Eccellenza va stretta come categoria, e lo dico con grande cognizione di causa. Conto molto su di loro e su alcuni under che possono essere il nostro valore aggiunto».
Diciamo che, se potesse scegliere, chiederebbe qualche over alla società
«Numericamente i grandi non sono tantissimi. Al momento, tuttavia, sono obbligato a pensare al materiale che ho in mano e non posso che aspettarmi conferme rispetto alle ultime uscite».
Peppe Gallozzi