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MISTER CIAMPELLI VISTO DALL' EX ALEX MARINI.

ALEX MARINI«L'Anconitana ha scelto bene affidando la panchina a un tecnico preparato e bravo a leggere le situazioni. Quando firmai a dicembre ricavai subito un'impressione positiva di Ciampelli che amalgamò in fretta una rosa rivoluzionata riuscendo ad emergere da una situazione di classifica complicata». Arrivato nel mercato di riparazione dalla Jesina con la squadra in zona retrocessione, Alex Marini condivise la scorsa stagione un'avventura positiva con il nuovo mister dorico tanto da trascinare i leoncelli fuori dalle sabbie mobili. Secondo il 36enne difensore senigalliese, la giovane età di Ciampelli non rappresenta un limite ma un punto di forza. «Ero curioso di vedere come mi sarei trovato con un coetaneo come allenatore - ricorda l'ex Samb, Maceratese e Gubbio - e devo ammettere che l'esperienza è andata oltre le aspettative. Quando venni acquistato la salvezza sembrava una chimera, eppure disputammo un ritorno straordinario raggiungendola con largo anticipo grazie al lavoro e all'applicazione di tutte le componenti. Adesso arriva per lui un nuovo banco di prova per dimostrare quanto vale in una piazza obbligata a vincere». 
Aspettative elevate 
La pressione di dover vincere l'Eccellenza non dovrebbe creare problemi particolari a Ciampelli, forgiato dalla parentesi jesina. «Cambiano gli obiettivi, ma Ciampelli ha la consapevolezza di cosa l'attende. Se ha scelto l'Anconitana sa di non poter fallire la promozione in serie D e di dover tenere fede alle attese di un ambiente desideroso di tornare in palcoscenici più consoni alla propria tradizione. Sarà per lui una sfida stimolante che potrebbe trasformarsi in un trampolino di lancio». Il ruolo di vice allenatore svolto al Perugia al fianco di Giunti, Breda e Nesta gli è servito per conoscere i segreti del mestiere. «Ha collaborato con tecnici importanti, dai quali ha appreso tanto. Mi ha colpito la sua capacità di coniugare le esigenze dei giocatori esperti e dei fuoriquota che in serie D assumono un ruolo fondamentale essendone previsti quattro dal primo minuto. Sa comprendere subito qualità e caratteristiche dei giovani valorizzando allo stesso tempo i punti di forza degli elementi più importanti». La scrupolosità negli allenamenti tende a valorizzare il lavoro di Ciampelli che studia al dettaglio pure punti forti e deboli dei rivali. «La nostra squadra conosceva il modo di giocare degli avversari: ogni aspetto o movimento veniva studiato nei video e in campo durante la settimana. Il particolare era curato con estrema attenzione e in base a chi ci trovavamo di fronte la domenica apportavamo correttivi al modo di giocare. Determinante è stata la modifica dell'assetto tattico dopo gli acquisti di dicembre, a riprova della bravura del mister a integrare i nuovi ai vecchi mettendo tutti i tasselli al posto giusto». L'idea di Ciampelli è propositiva pur non disdegnando solidità e concretezza. «Cura bene sia la parte difensiva che la manovra offensiva. Nel ritorno abbiamo fatto benissimo sotto il profilo dei gol subiti risultando una delle difese meno perforate: merito dell'organizzazione del collettivo che svolgeva entrambe le fasi alla perfezione. Non abbiamo mai rinunciato al gioco cercando con un'identità precisa e con idee sperimentate nel corso della settimana di scardinare anche le squadre più abbottonate». 
Il duello si rinnova 
Abitando a Senigallia, Marini conosce bene la Vigor, dove ha mosso i primi passi, che potrebbe essere una delle antagoniste più insidiose dell'Anconitana, come la scorsa stagione in Promozione. «I rossoblù hanno mantenuto la valida intelaiatura che ha permesso loro di dare fastidio ai biancorossi battendoli nello scontro diretto del Bianchelli integrandola con innesti mirati. Saranno clienti scomodi in un campionato che presenterà altre formazioni attrezzate per il vertice, anche se l'undici di Ciampelli dovrebbe partire un gradino sopra alle altre». Alle voci di mercato che lo indicherebbero corteggiato da biancorossi e rossoblù Marini risponde così. «Sono orgoglioso di essere accostato a società forti - conclude - ma non nascondo la volontà di rimanere in serie D che ho sempre disputato in vita mia. Siamo alla fine di giugno e vorrei valutare senza fretta le varie situazione, poi vedremo: nel calcio mai dire mai». 
Daniele Tittarelli 
Corriere Adriatico