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Presidente Lega PRO Gravina: "Parma-Ancona? Un gran polverone, anomalia non significa truffa.

GRAVINA LEGA PROPubblicata dal sito internet TuttoLegaPro.com un'intervista al presidente della Lega Pro, Gabriele Gravina, per capirne di più sulle anomalie nelle scommesse di Parma-Ancona e Fondi-Messina che hanno fatto scattare le indagini degli investigatori. Vi presentiamo un'estratto in cui viene esaminata la posizione dell'Ancona. Il numero uno della terza serie  nel pezzo di Sebastian Donzella, esamina anche il futuro della terza serie, tra 60 squadre e over che potrebbero diminuire. 
Cosa è accaduto in Parma-Ancona ? E cosa accadrà ?
"Francamente non capisco tutto questo polverone alzato dai media e sui social. Sono state segnalate delle anomalie all'interno di una normale procedura. Un lavoro di routine come già avvenuto in tanti altri casi di tante altre squadre che poi sono stati archiviati. La presenza di anomalie non significa che è stata messa in atto una truffa da parte dei calciatori. Non è giusto che i giocatori gialloblù, al posto di prepararsi per i play-off, debbano pensare a difendersi in conferenza stampa su fatti di cui nessuno ha ancora contezza, sono indignato per questo. L'autorità giudiziaria indagherà e scoprirà se sono stati commessi reati o meno". 
A proposito di Ancona, qual è la situazione del club ?
"Continua a essere molto delicata. Ci sono alcuni personaggi che sembrano tirare le fila del club pur non comparendo ufficialmente. E tra di essi ve ne sarebbe uno sul cui capo pende una lunga squalifica (chiaro il riferimento all'ex DS de L'Aquila, Ercole Di Nicola NDR). La procura sta indagando e verranno presi provvedimenti in merito". 
Tra l'altro giusto un paio di settimane fa avete presentato il nuovo accordo che coinvolge anche l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
"Il nostro sistema, anche grazie all'ultimo accordo sottoscritto, è particolarmente preciso. E al contrario di qualche agenzia o federazione che ci accusa di rimanere immobili, noi controlliamo con estrema attenzione tutto quello che accade nel settore delle scommesse. La differenza è che noi non riveliamo nulla alla stampa se prima non sono state accertate delle irregolarità. Nell'ultimo anno abbiamo indagato e archiviato numerose gare della Lega Pro che avevano insospettito i delicati strumenti d'indagine. Ed è giusto ricordare che le nostre denunce sono silenziose ma non per questo meno efficaci, visto che arrivano direttamente ai gruppi investigativi sulle scommesse del Ministero dell'Interno e dell'autorità giudiziaria. Le mie società hanno un ombrello di garanzia assoluta a costo zero perché la nostra procedura è concordata con il ministero e la procura federale". 
In settimana si è parlato anche della Lega Pro che verrà, con più under in campo. Cosa può dirci a tal proposito?
"Noi abbiamo il dovere di trovare l'equilibrio giusto sotto il profilo economico. I ricavi sono quelli che sono, le risorse sono sempre poche e, per questo, stiamo valutando diverse opzioni su come migliorare la situazione e proporremo alcuni correttivi sia in Consiglio Direttivo che nell'Assemblea di Lega. Al momento stiamo attenzionando il rapporto del costo del lavoro rispetto ai ricavi: il 92,8% delle risorse viene speso per pagare la forza lavoro, ossia i tesserati dei club. Posso assicurare che useremo il buon senso, non andremo al braccio di ferro con nessuno. Parleremo con le società e con il sindacato dei calciatori per capire se la modifica del numero degli over potrà essere una soluzione e in che modo adottarla".
Chiusura sulla Lega Pro a 60. Anche il prossimo anno sarà così?
"Non è il presidente di Lega che dispone a piacimento del numero delle squadre. La norma delle 60 squadre era federale, non l'avevo inventata io. Io ho solo voluto il rispetto delle regole. Adesso il mio interesse non è la riduzione o meno delle squadre ma il miglioramento della qualità. Per questo stiamo studiando dei rating di grande qualità, non con indici fittizi ma veri: chi riuscirà a rispettarli potrà iscriversi, gli altri dovranno rinunciare. E sia chiara un'altra cosa: il sistema di garanzie non lo decidiamo noi ma l'Antitrust che ha imposto l'apertura a garanzie non solo bancarie.
Tornando al numero delle squadre il problema vero è che nel meccanismo delle retrocessioni non c'è equilibrio di sistema: se in Serie B una percentuale notevole di squadre, in questi anni, dopo essere retrocessa in Lega Pro è fallita la colpa non è nostra. Forse la nostra Lega non sta poi così male come qualcuno tende a dipingerla".