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Cornacchini: Troppe incognite, potrei lasciare l'Ancona.

CORRIERE ADRIATICOIn questo momento siamo vicini alla risoluzione del contratto, ci sono troppo incognite da valutare attentamente. Volto rilassato, sguardo deciso, voce pacata. E’ il ritratto di Giovanni Cornacchini che è tornato a parlare dopo poco più di un mese. Il tecnico fanese ha lanciato un messaggio che suona più come un addio anticipato che come il prosieguo di un cammino iniziato quattro anni fa tra la diffidenza generale, come ha tenuto a precisare.

"Essere qui seduto ed affrontare questo argomento mi provoca parecchio malumore, ma io sono fatto così. Vivo di sensazioni. Dopo l’incontro con il presidente, mi sono state descritte le varie problematiche e di comune accordo ci siamo presi ancora qualche giorno". Ma a parte questo, l’allenatore dell’Ancona voleva chiarire alcuni aspetti che hanno tenuto banco in questi giorni. "Ho letto che non sarei entusiasta di lavorare con i giovani. Ecco, questo non lo accetto: nella mia carriera ne ho allenati molti e non tutti erano bravi. La società ha investito parecchio sul vivaio e se in questa stagione non ho impiegato molti ragazzi è solo per rispettare un percorso di crescita graduale. Farmi passare come uno che non crede allo sviluppo degli Under è troppo. Poi certo, avere a disposizione solo loro in squadra è rischioso. Per farlo bisogna avere le giuste motivazioni, perché se si sbaglia si rischia di rovinare quanto di buono si è fatto".

Nessuna richiesta

"Non sono mai stato contattato né dal Perugia né dalla Pro Vercelli - ha ribadito a precisa domanda Joe Condor con un sorriso ironico- ma non è detto che debba rispettare il contratto di due anni con l’Ancona. Se non riesco più a dare quello che potrei, possiamo risolverlo. Le mie convinzioni vanno al di là del contratto e alla fine potrei anche rimanere fermo. Io ho bisogno di lavorare, ma devo crederci. Non voglio abbandonare la barca, non sono il primo a voler andare via". Il Fano pare faccia sul serio. "Ho incontrato parecchie persone per strada che mi hanno chiesto se ci sia qualcosa di fondato su questa cosa. Non so nulla, ma essere stimati fa sempre piacere".  Nel frattempo è circolato il nome del probabile sostituto sulla panchina dorica che è quello di Carmine Esposito delle giovanili dell’Empoli. "Non mi infastidiscono i nomi di altri allenatori, conosco il mondo del calcio benissimo, so come funziona e ad Ancona è normale che sia così".

Il gruppo perde i pezzi

Secondo Cornacchini il tempo per potersi organizzare e allestire la squadra non manca. "Ma quelle che si organizzano prima hanno maggiori possibilità di fare bene – ha replicato - Si diceva che il nostro girone era quello più scarso ma poi il dato che è emerso è che la Spal ha vinto anche la Poule scudetto e il Pisa i playoff. Un altro segnale che dimostra il tipo di torneo che abbiamo disputato. Dopo un’annata del genere sicuramente l’Ancona perderà giocatori che per fortuna hanno mercato. Mi sono sentito già con qualcuno di loro e probabilmente accetteranno le offerte ricevute. Sfrappa ? Ha lavorato bene, se ha fatto qualche errore è perché fa parte della vita".

Il “vice” Tasso

"Il problema del contratto è il problema minore che si pone - ha detto la spalla di Cornacchini -. Noi parliamo di una realtà in cui siamo stati benissimo, metabolizzare l’eventuale addio non è facile. Bisogna essere razionali e onesti, perché se uno crede che non ci siano le condizioni lo deve dire. Se si sbaglia la stagione dopo, si fa fatica a trovare squadra in futuro". La chiusura invece è tutta del trainer principale. "Marinelli e Schiavoni? C’è un rapporto molto bello, onesto e chiaro con tutti e due. Il primo l’ho visto alle Terre di Maluk una ventina di giorni fa, ma sul fronte Ancona tutto tace. L’ex patron invece non lo sento da più tempo"

Paolo Papili