La palla a Schiavoni
Sul fronte societario non si registrano movimenti particolari. Eppure, da quello che filtra, la settimana che è appena entrata dovrebbe essere molto importante per il futuro. Ci riferiamo in particolare ai partner interessati (almeno quattro e molto importanti), di cui per il momento per un patto di riservatezza è impossibile tracciarne un profilo. Da quello che è trapelato tra i possibili interessati ci sarebbero
aziende vicine a Petrolini e a Schiavoni. Anche quest'ultimo da quello che ci risulta dovrebbe passare presto alle vie di fatto. Con una piazza abbacchiata più del solito servirebbe una sferzata di entusiasmo che solo l'ex presidente con i suoi contatti potrebbe restituire all'ambiente. La tifoseria, aspetta da un momento all'altro una buona notizia, ha desiderio di riappassionarsi verso i colori e solo di fronte ad un progetto interessante riprenderebbe la bandiera. Diversamente, quindi di fronte ad un progetto modesto, continuerà a seguire le sorti della squadra con molto distacco. Non il massimo, in vista di un girone che si annuncia più insidioso degli ultimi due.
Attenzione ai colpi di scena
Siamo proprio sicuri che il presidente David Miani non abbia un'alternativa ? Se per qualsiasi ragione i buoni propositi di Schiavoni non andassero a buon fine non è affatto da escludere che la proprietà possa intavolare dei discorsi già intrapresi con uno dei tanti gruppi che specialmente in queste settimane hanno sondato il terreno. Ieri è ritornata prepotente la voce di una cordata proveniente dalla Basilicata interessata ad acquisire le quote azionarie. In città sarebbero rappresentati da un esponente politico di spicco, ma per ora sono solo dei rumors che registriamo senza troppa enfasi. Più facile, visto che già un incontro c'è stato un paio di settimane fa a Forlì, riaprire un dialogo con gli emissari emiliani. Questa opzione però è l'ultima strada che Miani e gli altri vorrebbero battere.
Paolo Papili