Il commercio è in crisi nonostante i segnali di ripresa. E proprio ad Ancona in questi giorni si è avuta la conferma che il prossimo 28 di Novembre la Bottega del Caffè chiuderà i battenti dopo 92 anni di attività. Una decisione quella di abbassare le saracinesche che in qualche maniera si ricollega ad uno studio condotto dal segretario della Cna di Ancona Andrea Riccardi: "Mentre nella regione il numero delle imprese cessate supera le nuove iscrizioni (saldo -74), nella provincia di Ancona la
ripresa è cominciata nel secondo trimestre ed è proseguita nel terzo per arrivare ad un saldo positivo di +43 nuove imprese. Più precisamente da gennaio a marzo i numero sono impietosi, dove il saldo tra aperti e chiusi segna –299 imprese. La situazione è migliorata da aprile a giugno, dove il saldo è diventato positivo con +220 e da luglio a settembre con +122".
Dallo studio della Cna si evince che, a livello provinciale, i settori più in crisi sono quello del commercio (con 358 aperture contro 552 chiusure: saldo –194), delle costruzioni (saldo –103), delle manifatture (-63) e dei servizi di alloggio e ristorazione (-56). A portare il saldo in positivo sono quindi le imprese non classificate, quelle che ancora non si sa come inquadrare.
"Se facciamo un focus sui singoli comuni – prosegue Riccardi – solo a Chiaravalle e Filottrano il saldo tra ingressi e uscite di imprese nei primi nove mesi dell'anno è negativo (rispettivamente –14 e –16); ad andare meglio è Senigallia (+48), Jesi (+47), Osimo (+27), Ancona (+22) e Falconara (+20)".
Nel comune di Ancona, come per la provincia, è il settore del commercio ad essere maggiormente in crisi (98 aperture contro 155 chiusure: saldo –57) e quello l'edilizia (31 iscrizioni e 50 cessazioni: –19).
"Anche in questo caso – precisa il Segretario della Cna – le imprese non classificate nate nel territorio comunale sono ben 194 e rendono difficile uno studio più preciso e dettagliato. Tuttavia, se guardiamo il totale delle imprese, vediamo un saldo positivo (+22), ma nel capoluogo chiudono circa 47 imprese al mese".
Claudio Comirato