«L'Italia deve fare molto di più, c'è uno scarto tra legge e sua applicazione che va colmato, le donne non sono il problema ma la soluzione», queste le parole accorate, sia nei modi che nei termini, di Violeta Neubauer, del Comitato O.N.U. per l'eliminazione delle discriminazioni nei confronti delle donne, che vigila sull'applicazione dell'omonima convenzione internazionale, la C.E.D.A.W.
La Consigliera di Parità Effettiva per la Provincia di Ancona, D.ssa Pina Ferraro, nell'ambito della azioni poste in essere nel contrasto della discriminazione e della violenza di genere, in prossimità della ricorrenza del 25 novembre – Giornata Internazionale contro la violenza alle donne – parteciperà ad una serie di incontri ed eventi che si terranno nel territorio della provincia di Ancona, alcuni dei quali programmati congiuntamente ad altre risorse territoriali del pubblico e del privato sociale.
E' bene evidenziare che l'ONU ha più volte dichiarato che violenza contro le donne è "violenza di genere",violenza esercitata su una donna perché donna!
Nell'ultima sessione del consiglio dei diritti umani ONU, a Ginevra, Rashida Manjoo, Special Rapporteur delle Nazioni Unite per il contrasto della violenza sulle donne, affermava che il femminicidio è l'estrema conseguenza delle forme di violenza esistenti contro le donne. Queste morti ... sono l'ultimo efferato atto di violenza che pone fine ad una serie di violenze continuative nel tempo... Purtroppo la maggioranza delle manifestazioni di violenza non sono denunciate perché vivono in un contesto maschilista dove la violenza in casa non è sempre percepita come un crimine ... e persiste la percezione che le risposte fornite dallo Stato non sono appropriate e di protezione... Femmicidio e femminicidio sono crimini di Stato tollerati dalle istituzioni per incapacità di prevenire, proteggere e tutelare la vita delle donne, che vivono forme di discriminazioni e di violenza durante tutta la loro vita.
Sono quindi, secondo tale report, crimini di Stato.
Quindi un fenomeno che colpisce le donne in quanto tali e non perché vittime di un alcolizzati, psicotici o
tossicodipendenti.
Viene da chiedersi come mai, ancora oggi, assistiamo a fatti, anche tragici, che colpiscono in maniera così
massiccia le donne?
Una possibile risposta rimanda inevitabilmente alla complessità e multidimensionalità del fenomeno della
violenza di genere che, purtroppo, risulta tuttora di difficile soluzione.
"Come consigliera di parità e come esperta di tale fenomeno, pertanto, non posso non interrogarmi su cosa sia necessario e indifferibile fare e come contribuire al contrasto di tutte le forme di discriminazioni di genere e porre in essere azioni concrete e condivise con altri soggetti istituzionali e del tessuto sociale".
Gli eventi e, in particolare il tavolo tecnico programmato per il 25 novembre nella sede del Comune di Ancona, rappresentano un continuum con il percorso già avviato da tempo da parte della Consigliera di Parità nel territorio anconetano, unitamente a tutte le risorse territoriali che hanno mostrato concretamente la volontà di lavorare insieme.
L'obiettivo che si intende raggiungere, in questo caso, è l'implementazione della rete antiviolenza cittadina. E'
molto importante, infatti, nonchè doveroso che ognuno di noi – istituzioni pubbliche ed enti private - vigili affinché le misure contenute nella Cedaw e le raccomandazioni europee, così come le norme italiane in tema di contrasto alla discriminazione e violenza di genere, vengano adeguatamente e correttamente attuate.
In tal senso, l'auspicio della consigliera di parità per la Provincia di Ancona, che ha voluto fortemente l'avvio e la realizzazione di questo percorso condiviso, è quello di insistere, sollecitare e/o implementare un dialogo costruttivo tra e con le istituzioni locali affinchè ognuno, assumendo su di sé le proprie responsabilità, possa contribuire al superamento del gap di genere, in ogni sfera della vita quotidiana delle donne, e all'eliminazione della violenza di genere, restituendo dignità a tutte quelle donne che ancora non l'hanno ottenuta e rafforzare e sostenere quante l'hanno già conquistata.
"Il contrasto alla discriminazione e alla violenza di genere richiede la mobilitazione di una pluralità di strumenti e attori sociali che affrontino il problema da più punti di vista: giuridico, economico, psicologico, culturale e sociale.
Strumento cardine dell'intervento è la formazione specializzata di operatori/trici, nonché la messa a punto di procedure di accoglienza, ascolto e supporto alle vittime, per la piena realizzazione del processo di empowerment materiale e morale che permetta loro di acquisire capacità e risorse adeguate per fuoriuscire dalla violenza ed, infine, mantenere un elevato livello di coordinamento tra tutti i servizi pubblici e privati, per un'azione concreta sui vari fronti che la violenza coinvolge".
Questo l'impegno che come donna e come consigliera di parità intendo portare avanti insieme a tutte le
istituzioni territoriali."