La Regione è disponibile ad agevolare la risoluzioni dei problemi urgenti legati al disagio sociale delle persone occupanti l'immobile di Via Cialdini, come la somministrazione dei pasti o il possibile avviamento al lavoro. Ha contattato il Comune di Ancona e le associazioni produttive, trovando collaborazione negli enti coinvolti. Così come sta valutando la disponibilità di alloggi pubblici già destinati a un utilizzo temporaneo per affrontare le emergenze abitative. Ma lo stabile di Via Cialdini va liberato, perché la Regione, ente proprietario, deve realizzare il previsto piano di valorizzazione dell'immobile.
Sono gli esiti dell'incontro odierno, a Palazzo Raffaello, tra l'assessore regionale al Bilancio e Patrimonio, Pietro Marcolini e i rappresentanti dell'associazione Casa de' Nialtri che ha occupato l'edificio. Silvana Pazzagli, Alessio Abramo e Alfredo Antomarini hanno presentato all'assessore un progetto autogestito di Cohousing sociale e cittadino per affrontare la crisi e i suoi effetti. "Possiamo aiutarvi a risolvere le questioni legate all'emergenza - ha sottolineato Marcolini - ma per divenire interlocutori, specie di un progetto così ambizioso e meritorio, occorre una rappresentanza riconosciuta, al pari delle altre associazioni che già operano per l'assistenza e il superamento della marginalità. La nostra disponibilità a confrontarci non esclude, però, l'esigenza di rientrare subito in possesso dell'immobile occupato". Antomarini, a sua volta, ha parlato dell'urgenza, per la città di Ancona, di disporre "di un luogo idoneo, da utilizzare in maniera condivisa, dove sperimentare il progetto di Cohousing". La Pazzagli ha assicurato che "l'iniziativa non è in contrapposizione con le attività sociali del Comune, ma rappresenta una proposta autogestita, dove le persone ricevono un servizio che loro stesse hanno contribuito a realizzare. La complessità sociale sta cambiando e si sta aggravando. L'iniziativa può essere una risposta alla marginalità in crescita, da integrare eventualmente con un confronto con la Regione". Marcolini ha chiuso la riunione manifestando la "disponibilità ad aprire un confronto sui bisogni della marginalità, valorizzando il ruolo svolto dalla Regione Marche e dal Comune di Ancona, per individuare uno spazio dove l'associazionismo di settore possa operare e sperimentare forme di partecipazione e di inclusione sociale, nel pieno rispetto però dei valori della condivisione e della rappresentanza democratica".