Nell'ambito dell'attività di contrasto ai traffici illeciti eseguita nel porto dorico dalla Guardia di Finanza, in collaborazione con la locale Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, è stato bloccato e sequestrato un ingente quantitativo di rifiuti, costituito da carcasse e parti di auto non bonificate.
Il materiale era stoccato alla rinfusa in un autoarticolato con targa macedone, per un peso complessivo di 13.920 chilogrammi.
Dagli accertamenti eseguiti, è emerso che gli scarti di auto demolite erano stati spediti da due società pugliesi, specializzate nel trattamento di rottami, con destinazione il Montenegro.
Le spedizioni transfrontaliere di tale materiale sono regolate dalla Comunità Europea, che fissa alcuni obblighi tra le parti interessate. Nel caso in questione, tali obblighi sono stati elusi in quanto la merce, pur essendo stata dichiarata "bonificata", ossia privata di ogni parte e componente pericolosa, conteneva in realtà sostanze illecite (fluidi refrigeranti e lubrificanti), come da relazione tecnica del personale della locale Arpam, all'uopo intervenuta sul posto.
Per le violazioni commesse alla specifica normativa di settore (D.Lgs. 209/2003 e 152/2006, recanti rispettivamente disposizioni inerenti i veicoli fuori uso e in materia ambientale), aventi rilievo di carattere penale, i rappresentanti legali delle società italiane mittenti ed il conducente dell'autoarticolato sono stati segnalati alla locale Autorità Giudiziaria.
L'operazione conferma il porto dorico come strategico crocevia di flussi commerciali di vario genere e l'efficacia del dispositivo di vigilanza predisposto dalla Guardia di Finanza quale forza di polizia economica e finanziaria.