Nel corso della quotidiana attività di vigilanza doganale presso il locale porto, la Guardia di Finanza di Ancona, in collaborazione con l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ha sottoposto a sequestro un ingente quantitativo di gelati.
La merce, composta da 2.208 confezioni, pari a 40.128 gelati, era stivata all'interno di un autoarticolato con targa bulgara, sbarcato da una Motonave proveniente dalla Grecia e condotto da un soggetto greco.
L'attenzione delle Fiamme Gialle è stata attirata dalla dicitura riportata sulle confezioni, ovvero "LA VERRA GELATERIA TOSCANA". Questa infatti, seppure connotata da un errore ortografico, appariva idonea ad indurre in inganno i consumatori finali circa l'effettiva origine dei gelati, che, come attestato dai documenti di trasporto, erano stati prodotti interamente in Grecia.
Proprio al fine di arginare tali tipologie di fenomeni, il Legislatore italiano, con l'art. 4, comma 49, della Legge 350/2003, ha sancito che l'uso di segni, figure, o quant'altro possa indurre il consumatore a ritenere che il prodotto o la merce sia di origine italiana (c.d. fallace indicazione) costituisce reato, punito ai sensi dell'articolo 517 del codice penale.
Ancora una volta, l'azione della Guardia di Finanza ha consentito di tutelare non solo i consumatori ma anche tutti quei produttori e quegli artigiani che hanno fatto del "made in Italy" un vero e proprio brand.