L’annuncio dell`Onu di voler tassare olio d`oliva, formaggi, prosciutto e persino il vino, equiparandoli a cibi dannosi per la salute e scoraggiandone il consumo, andrebbe a colpire un terzo (34%) dell’export agroalimentare della provincia di Ancona, per un valore di 40 milioni di euro. A denunciarlo è la Coldiretti Ancona
dopo l’intenzione delle Nazioni Unite di penalizzare i prodotti che contengono zuccheri, grassi e sale, equiparandoli di fatto alle sigarette con l’inserimento di immagini choc sulle confezioni per scoraggiarne il consumo, mentre si darebbe il via libera a tutti i prodotti dietetici e poveri di zuccheri delle multinazionali, come ad esempio le bibite gassate ricche di aspartame. Un atteggiamento incomprensibile, secondo Coldiretti Ancona, che avrebbe gravi ripercussioni sulla salute dei cittadini oltre che sull’economia del territorio, dove l’agroalimentare rappresenta una componente importante oltre a offrire opportunità di lavoro ai giovani che stanno tornando nelle campagne. “Sotto il pressing di poche multinazionali si penalizzano prodotti base della Dieta Mediterranea che hanno consentito ai marchigiani di conquistare primati di longevità, per privilegiare un modello alimentare fuorviante, discriminatorio e incompleto – accusa Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Ancona -. Sarebbe assurdo escludere dalle nostre tavole alimenti sani e naturali per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta”.