
La questione non riguarda solo Ancona ma in tutto 96 città, delle quali alcune anche nelle Marche (Macerata, Pesaro, Fermo, Urbino).
““Vogliamo informare la cittadinanza su questo clamoroso errore -esordisce il sindaco Mancinelli -. L'11 settembre il decreto Milleproroghe sarà all'esame della Camera dei Deputati e allora subito dopo Ferragosto convocheremo tutti i nostri deputati marchigiani affinché si impegnino “a mettere una pezza” a questa gravissima situazione; saranno adeguatamente informati su quanto sta accadendo affinché siano in grado di esercitare al meglio la loro responsabilità
Il nostro obiettivo è far conoscere quanto sta avvenendo a categorie economiche, cittadini e parlamentari; se non venisse corretta questa anomalia assumeremo iniziative anche di carattere legale e non vorremmo arrivare - come molte altre realtà stanno già pensando - addirittura ad avviare cause dei Comuni contro lo Stato. E' indubbio che lavoreremo in sinergia con all'Anci nazionale”.
“A fine agosto - prosegue il sindaco del capoluogo dorico - realizzeremo incontri nei quartieri interessati dal Bando per le periferie in modo che tutti i cittadini e categorie produttive siano a conoscenza di quanto sta accadendo. Il Comune di Ancona è perfettamente in regola con quanto previsto dal cronoprogramma del contratto firmato con lo Stato ovvero consegna dei progetti esecutivi il 3 di agosto e così è stato fatto e a settembre avvio delle gare d'appalto. Si parla di una somma complessiva che raggiunge i 12 milioni di euro, finanziati dallo Stato a fondo perduto, ai quali si sono aggiunti altri €4.000.000 provenienti da Comune, Regione Marche ed Erap per un investimento totale che raggiunge circa i 17 milioni di euro. È chiaro che se i fondi dello Stato non arriveranno anche gli altri soldi non saranno impegnabili.
E non è vero neanche quello che dicono a livello nazionale e che i soldi non sono stati ancora impegnati perché il Comune di Ancona ha già speso oltre €500.000 per la redazione dei progetti esecutivi. Inoltre, i lavori sono suddivisi in diverse tranche e gli appalti sarebbero sotto la soglia europea, permettendo così anche ad imprese locali di poter partecipare.
Infine, mentre il Governo sbandiera la necessità e la volontà di agire per la riqualificazione delle aree in degrado nelle città italiane, dall'altra con questo emendamento contenuto nel Milleproroghe rinvia al 2020 interventi che proprio andavano in questo senso e sui quali si sono impegnate 96 Comuni”.