Sono già arrivati a quota 68 i cittadini residenti a Falconara che percepiscono il reddito di cittadinanza e che si sono messi a servizio della comunità grazie ai progetti predisposti dai servizi sociali del Comune. Altri 24 presteranno la loro opera nelle prossime settimane, per un totale di 92 persone coinvolte. Cura del verde, custodia e portierato negli immobili comunali, assistenza a bordo degli scuolabus e tutela dei pedoni sono tra le attività che hanno visto impegnati i beneficiari del Rdc.
Sono già 16 i progetti di utilità collettiva, cosiddetti Puc, attivati dall’amministrazione Signorini: il Comune di Falconara, due anni fa, è stato il primo a partire tra gli enti dell’Ambito territoriale 12 e ha conquistato il podio nella provincia di Ancona per la prontezza nell’organizzazione e progettazione dei Puc stessi.
Come funzionano i Puc
Il reddito di cittadinanza prevede per i beneficiari la sottoscrizione di un patto per il lavoro o di un patto per l’inclusione sociale. All’interno di tali patti è prevista la partecipazione a progetti utili alla collettività, quali “progetti a titolarità dei comuni, utili alla collettività in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni” a cui il beneficiario del reddito di cittadinanza è tenuto a offrire la propria disponibilità ai sensi dell’art.4, comma 15, del decreto-legge n. 4 del 2019. I Puc hanno un duplice obiettivo, in quanto sono intesi come attività di restituzione sociale per coloro che ricevono il reddito di cittadinanza ma allo stesso tempo rappresentano un’occasione di inclusione e di crescita per i beneficiari e per la collettività. Principio cardine, ribadito più volte dalla normativa, è che le attività previste nell’ambito dei progetti non siano in alcun modo assimilabili a quelle da lavoro subordinato e che l’organizzazione delle medesime non debba sostituire le attività ordinarie, avendo quindi lo scopo di potenziare quelle già esistenti.
Puc: l’obbligo non vale per alcuni soggetti
Tra i soggetti beneficiari, ci sono persone non tenute allo svolgimento del Puc. Tra queste rientrano: le persone over 65, le persone disabili, coloro che hanno un carico di cura quale un figlio minore di 3 anni o un componente del nucleo con disabilità, coloro che partecipano a tirocini formativi o di inclusione sociale, chi frequenta corsi di formazione per il conseguimento di un titolo di studio e tutti coloro che si trovino in condizioni di salute tali dal non consentire la partecipazione ad un percorso di inserimento lavorativo.
I progetti predisposti a Falconara
Grazie alla collaborazione con il Centro per l’impiego di Ancona, da luglio 2020 ad oggi sono stati attivati ben 16 progetti. Alcuni di questi hanno avuto un riscontro così positivo da rendere necessaria una seconda edizione degli stessi. I progetti si basano su quelle che sono le necessità del territorio e nello specifico hanno avuto l’obiettivo di supportare diverse attività quali: la tutela dell’ambiente, come il monitoraggio dei parchi e la cura del verde; il supporto al servizio di portierato, nelle sedi di palazzo Bianchi, Centro Pergoli e presso i servizi demografici di via Roma; la sorveglianza del passaggio pedonale, a tutela di bambini e anziani durante il periodo scolastico; il supporto nel riordino degli archivi comunali; la vigilanza sui mezzi di trasporto scolastico comunali.
Le nuove attività
Considerato il feedback positivo ricevuto dalla cittadinanza, il servizio sociale comunale si è impegnato e si impegnerà per far partire altri progetti. Come già accennato, ulteriori 24 beneficiari di reddito di cittadinanza potranno essere inclusi all’interno dei nuovi progetti Puc, alcuni dei quali sono già individuati. Numero che potrà aumentare sulla base delle necessità del territorio, in quanto, come prevede la normativa, i progetti devono essere formulati sulla base dei bisogni della comunità.