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di PAOLO PAPILI
Cornacchini se lo lustra con gli occhi, Marcaccio lo guarda con orgoglio, lui sa che ha tutte le attenzioni addosso, ma la cosa non gli mette paura neanche un po'. Anzi, lo entusiasma, perché le grandi sfide gli sono sempre piaciute e quella di Giacomo Tulli, oggi, è prendere per mano l'Ancona e aiutarla a raggiungere l'obiettivo imposto dalla società: la salvezza.
Tulli, la cercavano diverse squadre di Lega Pro. Cosa l'ha convinta a scegliere l'Ancona?
"Nessuna squadra si è fatta avanti concretamente, a parte quella biancorossa. Mi è piaciuto fin da subito il progetto e quando mi ha chiamato il direttore sportivo, non ho avuto dubbi. Dico la verità, dopo aver girato l'Italia a lungo volevo riavvicinarmi a casa (a Monte san Giusto, ndr). Non era un aspetto principale, ma l'ho accolto volentieri. Sono felice di essere qui".
Cosa rappresenta per lei questa tappa?
"Un trampolino di lancio. Una piazza importante come questa lo è sempre, a prescindere dal curriculum che uno si porta dietro. Desidero rimettermi in gioco e sono convinto di potermi esprimere ai massimi livelli per aiutare me stesso e tutta la dirigenza".